
Non tutti i calciatori milionari hanno avuto un’infanzia dorata, perché molti – e curiosamente tanti campionissimi – sono stati contraddistinti da un primo periodo di vita davvero difficile e pieno di stenti. Insomma, molti sono arrivati da una vera povertà, che forse ha avuto un ruolo fondamentale nell’affarmarli di successo e di ambizione, visto che non avevano niente da perdere e tutto da guadagnare. Abbiamo raccolto i sette casi più emblematici e ci sono storie davvero incredibili.
Alexis Sanchez

Alexis Sanchez è nato nel 1988 a Tocopilla, un paese in una zona remota del Cile dove o diventavi pescatore oppure minatore e dove non potevi certo nutrire troppe ambizioni. Ma il piccolo Alexis ha subito capito di valere qualcosa di più e, lavorando sin da bambino in un lavaggio auto, si è comprato scarpe e abbigliamento e ha scalato velocemente le gerarchie calcistiche arrivando in Europa all’Udinese e vestendo maglie importanti come quelle del Barcellona, Arsenal e, ora, del Manchester United.
Carlos Tévez

Girandola di squadre nella carriera di Tevez che ha vestito anche la maglia della Juventus prima di tornare nel Boca Juniors e di aprire una parentesi ricchissima in Cina a Shanghai. La sua infanzia è stata tremenda con l’abbandono della madre biologica a tre mesi, l’acqua bollente a dieci mesi che gli ustiona il viso, collo e petto e l’omicidio del padre mai conosciuto. Viene cresciuto dagli zii.
Mario Balotelli

Mario Balotelli nasce a Palermo da genitori ghanesi che lo abbandonano in ospedale perché non in grado di mantenerne le cure. Dopo due anni e numerose operazioni per un problema congenito all’apparato intestinale viene adottato da una famiglia bresciana che gli dà anche il cognome.
Angel Di Maria

Angel Di Maria inizia a giocare al calcio dietro suggerimento del medico di famiglia. Lavora anche come minatore prima di fare successo come calciatore, sempre supportato dalla madre.
Zlatan Ibrahimovic

Ibra cresce in un quartiere di Malmoe in Svezia principalmente abitato da profughi bosniaci fuggiti dalla guerra della ex-Jugoslavia. Lì il suo carattere si forma e lo rende quel che oggi tutti conosciamo. Ripensando all’infanzia, Zlatan la definisce come un rifugio felice.
Ronaldinho

Cresciuto in una casa di legno nelle favelas e aiutante del padre (anche lui calciatore, ma non del suo livello) nei parcheggi, Ronaldinho ha faticato molto per avere la possibilità di diventare campione di assoluto livello. Il padre, successivamente, è poi morto annegato in piscina in seguito a un banale incidente.
Cristiano Ronaldo

Il padre di Cristiano Ronaldo era un giardiniere comunale a Funchal a Madera. Gli inizi sono stati molto difficili, con il trasferimento da bambino e da disadattato a Lisbona per tentare la fortuna. Che poi è arrivata fino a renderlo lo sportivo più popolare al mondo.