Energia rinnovabile: come produrla in casa  

Quando si parla di energia rinnovabile ci si riferisce a un tipo di energia che deriva da una fonte rinnovabile, ovvero che si rigenera naturalmente e in modo costante. In una scala temporale umana, le fonti rinnovabili sono inesauribili.

Una delle principali fonti di energia rinnovabile è il Sole che fornisce quella che comunemente viene chiamata “energia solare”. Quest’ultima può essere sfruttata per produrre l’energia elettrica necessaria agli utilizzi abitativi ovvero, sostanzialmente, l’illuminazione e l’impiego dei vari elettrodomestici e di altri apparecchi che usano l’elettricità.

Nella gran parte dei casi, l’energia elettrica utilizzata in casa viene fornita dai cosiddetti “gestori luce”, ma oggi è possibile produrla anche in autonomia a casa rivolgendosi a un’azienda di energie rinnovabili che può installare un impianto fotovoltaico per uso domestico.

Cos’è un impianto fotovoltaico domestico?

Un fotovoltaico domestico è un impianto che viene sfruttato per produrre energia elettrica. Senza entrare troppo nei dettagli, un impianto di questo tipo può essere descritto come un insieme di diversi pannelli in silicio e altri materiali nobili costituiti da moduli formati da celle fotovoltaiche; queste sono le unità base dell’impianto.

I pannelli “catturano” l’energia solare e la trasformano in energia elettrica (corrente continua); grazie alla presenza di un inverter, la corrente continua viene trasformata in corrente alternata, la forma tipicamente sfruttata dall’impianto elettrico di casa.

Per la produzione di 3 kWh sono generalmente sufficienti da 13 ai 15 moduli da 200 o 220 watt collegati in serie. L’efficienza dell’impianto può variare a seconda delle condizioni al contorno; in linea generale, considerando la situazione climatica della nostra penisola, più scendiamo a sud e più gli impianti sono performanti.

Molti altri fattori comunque incidono sulla produzione di energia elettrica: la situazione climatica generale della zona in cui si risiede, la grandezza dell’impianto e l’inclinazione dei moduli (che ovviamente dipende dall’inclinazione del tetto); in Italia l’inclinazione ottimale va dai 30 ai 40 gradi.

La durata di un impianto fotovoltaico ha una durata che va dai 25 ai 30 anni circa.

Quali sono i vantaggi principali di un impianto fotovoltaico domestico?

L’installazione di un impianto fotovoltaico domestico può offrire una certa serie di benefici che riguardano sia l’aspetto economico, sia l’aspetto ambientale.

Ovviamente un impianto fotovoltaico non viene installato gratuitamente, ma il risparmio annuo sulla bolletta energetica lo rende una soluzione conveniente perché il suo costo sarà ammortizzato del tutto nel giro di pochi anni. Si deve poi valutare la possibilità di usufruire di eventuali bonus previsti per legge.

Un impianto fotovoltaico domestico permette poi, nella maggior parte dei casi, la totale indipendenza energetica, incrementa inoltre la classe energetica dell’immobile e conseguentemente il suo valore commerciale.

C’è poi l’aspetto ambientale da considerare; il fotovoltaico è infatti un’energia green, che va incontro alle sempre più stringenti richieste di sostenibilità ambientale che riguardano tutti i settori, da quello dell’automotive fino ad arrivare a quello energetico.

Impianto fotovoltaico domestico con accumulo: come funziona?

Possiamo suddividere gli impianti fotovoltaici domestici in due grandi categorie: con o senza sistema di accumulo.

Gli impianti fotovoltaici con sistema di accumulo possono immagazzinare l’energia che viene prodotta durante i periodi di irraggiamento solare e renderla disponibile anche durante le ore notturne o nelle giornate di maltempo.

In sostanza, il funzionamento è il seguente: nelle ore mattutine parte dell’energia prodotta dall’impianto viene utilizzata immediatamente, mentre quella in eccesso viene immagazzinata nelle batterie di accumulo.

Nelle ore pomeridiane, allorquando l’accumulatore è pieno, l’energia in eccesso viene immessa nella rete elettrica.

Nelle ore serali, l’energia presente in batteria viene utilizzata per le richieste energetiche domestiche, mentre in quelle notturne, se l’energia presente nell’accumulatore non può soddisfare interamente le richieste, vi sarà un prelievo di energia dalla rete elettrica.

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