Caro carburanti, cambia tutto: la novità per gestori e automobilisti

Dal 1° agosto cambia tutto: ecco le nuove regole a cui dovranno aderire i gestori per favorire la trasparenza ed evitare rincari ingiustificati.

Caro carburanti, cambia tutto: ecco la novità
Caro carburanti, ecco le nuove regole per i gestori (Engin Akyurt da Pixabay – qnm)

Novità importanti sul fronte carburanti: dal 1° agosto, infatti, i gestori degli impianti di carburante devono per forza aderire alle regole volute dal Governo in materia di trasparenza.

Da questo giorno, infatti, è scattato l‘obbligo, per le stazioni di servizio, di esporre insieme ai prezzi dei carburanti, anche quelli che corrispondono alla media nazionale praticata sulla rete stradale e autostradale.

Obiettivo trasparenza

La misura è stata fortemente voluta dal Governo per contrastare il caro carburante e anche per permettere agli automobilisti di confrontare il prezzo praticato con quello degli altri distributori del Paese effettuando così una scelta consapevole in materia di riforrnimento per le proprie automobili.

Benzina e diesel, ecco la nuova regola per i gestori
Benzina e diesel, come cambiano le regole (Lothar Wandtner da Pixabay – qnm)

La misura era stata inserita nel Decreto Carburanti e costringerà, da martedì 1° agosto, i distributori a mostrare non solo i propri prezzi, ma anche il costo medio nazionale che sarà calcolato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), che provvederà a sua volta ad elaborare i dati, calcolando la media aritmetica non solo su base regionale e delle province autonome, ma anche su base nazionale.

Una volta ricevuti i prezzi medi, spetterà ai gestori stessi comunicare, con frequenza settimanale, le variazioni del prezzo praticato, anche in assenza di aumenti o diminuzioni. I cartelloni dovranno inoltre essere esposti in evidenza, ben visibili all’ingresso del distributore.

Previste, poi, anche sanzioni per chi non rispetta i protocolli dettati dalla nuova misura: in caso di violazione, quindi, le multe saranno molto salate e vanno da un minimo di 200 euro a un massimo di 2mila euro, tenendo conto anche del fatturato dell’esercente. In caso di reiterazione per più di quattro volte nell’arco di 60 giorni, scatterà la sospensione dell’attività per un periodo da 1 a 30 giorni.

Una misura, quella entrata finalmente in vigore dopo tante polemiche, che aveva fatto discutere tanto che gli addetti ai lavori del settore si erano anche appellati al Tribunale amministrativo del Lazio che ha però respinto la richiesta di sospensiva dando il via a quella che adesso è diventata legge.

Chiara la volontà del Governo: con questa mossa, infatti, l’obiettivo è quello di impedire il verificarsi di situazioni particolari che, nei mesi scorsi, hanno portato a un significativo aumento dei prezzi al distributore sia sulla rete stradale che su quella autostradale con pesanti ripercussioni sulle tasche degli automobilisti e anche delle ditte specializzate in trasporto merci con evidenti ricadute anche sui prezzi finali al dettaglio.

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