Nella terza serata del Festival di Sanremo 2023 spicca una clamorosa esibizione live di Gianluca Grignani
Per lui che sul palco di Sanremo ci era nato ormai quasi trent’anni fa, era il 1995 e andava a gareggiare tra le giovani proposte con “Destinazione Paradiso”, questa edizione del Festival doveva essere il momento del grande rilancio per Gianluca Grignani.

“Destinazione Paradiso”, solo sesta, fu un successo strepitoso. Artista controverso, vero talento della musica italiana, definito poeta maledetto per alcuni suoi eccessi emotivi che nel corso degli anni lo hanno messo non poco in difficoltà con il pubblico, Grignani era la classica scheggia impazzita dalla quale aspettarsi di tutto: nel bene e nel male.
Gianluca Grignani a Sanremo 2023
La sua interpretazione nel corso della terza serata del Festival è stata un vero e proprio capolavoro. Non perché tecnicamente perfetta ma perché ha dato ancora una volta a Sanremo, alla disperata ricerca di personaggi da lanciare e rilanciare anche in questa sua 73esima edizione, proprio quello che il pubblico cercava. Un colpo di scena.
Poco dopo la fine della prima strofa della sua canzone, “Quando ti manca il fiato”, vestito con una giacca bianca, pettinato con i capelli raccolti dietro la schiena, senza chitarra e in occhiali scuri, Grignani si lascia sorprendere e infila una clamorosa imprecisione. Si ferma e chiede all’orchestra di interrompere l’esecuzione. Gelo in sala. Amadeus, che era in camerino, viene richiamato di corsa sul palco. Si teme un altro clamoroso caso come quello di Blanco della prima serata.
La scheggia impazzita
E invece Grignani con grande umiltà stupisce tutti: “Ho sbagliato io… colpa mia… ho chiesto all’ottimo fonico di palco di abbassarmi e alla fine non mi sentivo abbastanza. Chiedo scusa”.
Il pubblico applaude. Amadeus, come da regolamento e come era accaduto altre volte in passato – con Amedeo Minghi che sentiva la sua voce in ritardo sui monitor e ancora prima con Nino Bonocore il cui microfono non funzionava – chiede all’orchestra di ripartire. E Grignani qui sale in cattedra.
Grignani a Sanremo, intensissimo
Nessuno gli chiede l’esecuzione ‘pettinata’ perfetta. La sua canzone è davvero molto complicata sia da un punto di vista compositivo che stilistico. Un crescendo micidiale che si chiude con un lunghissimo finale di archi a pieno volume e una chitarra incalzante…
Proprio qui, nel momento più difficile e intenso della sua interpretazione Grignani si lascia andare in modo quasi commovente. Canta riempiendo ogni parola di emozione, si emozione. La voce gli trema soprattutto nel punto in cui rivolgendosi al padre dice “da te ho imparato che devo suonare anche quando la musica finisce…” Sull’assolo di archi sale i gradini dell’Ariston, si toglie la giacca e volta le spalle al pubblico per mostrare la sua camicia dietro la quale è scritto “No War”. Pubblico in piedi e impazzito.
In modo molto rock Grignani ringrazia, si inchina e se ne va con l’orchestra che sfuma. Amadeus lo aspetta a centropalco con i fiori in mano. E lui, mentre i suoi musicisti timidamente si prendono l’applauso del pubblico e non sanno che fare, rientra, rientra, si inchina di nuovo, abbraccia e bacia il conduttore per prendere fiori e lanciarli al pubblico visibilmente emozionato.
La bestemmia inesistente
Uno dei momenti intimamente ed emotivamente più intensi di tutto il Festival nel quale Grignani, l’uomo probabilmente meno sospettabile sotto questo punto di vista, dà una grandissima lezione di stile e di umiltà persino a chi il Festival, nemmeno un anno fa, lo vinceva a mani basse. Blanco…
Grignani poi ha risposto a muro duro ma a tono anche a chi lo ha accusato (assolutamente a torto) di aver bestemmiato in diretta al momento del suo rientro sul palco: “Questa cosa se la sono inventata. Ho preso i fiori e ho detto ‘li porto via’. Poi… credete a quello che volete. C’è chi non sa portare via niente. Io mi porto via anche le vostre cazzate. Ho mandato un messaggio di un minuto in prima serata su RAI 1 contro la guerra e la violenza”.
La bestemmia, che gli costerebbe 66.6 punti di malus nella classifica del FantaSanremo, viene cancellata ‘al VAR’. Rimangono i 50 punti negativi per l’interruzione tecnica.
La chiosa è da fuoriclasse: “Certe cazzate a venti anni le ho anche fatte. A cinquant’anni ringrazio e chiedo scusa. Solo se sbaglio…”
La seconda esecuzione di Grignani al Festival