Pino Scotto: nuovo singolo Morta è la città (video)

Quando si parla di vero rock italiano, troppo spesso ci si sofferma su band nate da poco e neanche troppo originali. Riformuliamo: quando si parla di vero rock italiano, un nome che non dovrebbe mai mancare nella lista è quello di Pino Scotto, uno che dagli inizi degli anni ’80 ha scritto la storia del genere in Italia. Ecco il video del singolo Morta è la città.

Da dove iniziare per raccontare la carriera di Pino Scotto? Muove i suoi primi passi sul finire degli anni ’70 nella sua Napoli, tra vari progetti di blues e rock psichedelico. La svolta arriva quando decide di entrare a far parte del gruppo hard rock Vanadium, fondato dal chitarrista Stefano Tessarin. Il resto è storia: 8 album, di cui uno live, che hanno scritto le pagine migliori del genere nel nostro Paese, dalle influenze dei Deep Purple nel primo Metal Rock alla maturità di Game Over, che vende 54 mila copie solo nei confini nazionali.

Come spesso accadeva per le nostre band più coraggiose, la fama maggiore è arrivata all’estero, e soprattutto in un Giappone in preda al delirio per ogni concerto (come accade ancora oggi con la PFM). Negli anni ’90 Pino Scotto porta avanti in parallelo la sua carriera solista, fatta di album ma anche di partecipazioni televisive e collaborazioni con artisti famosi come i Litfiba, Enrico Ruggeri e persino J-Ax degli Articolo 31.

Dopo una parentesi con i Fire Trails, nel 2010 è tornato con il nuovo solista Buena Suerte, che riprende in un solo colpo le vecchie influenze dei Vanadium e le esperienze più blues degli album da solo, condendo il tutto con un sound moderno e testi, come al solito, sopra le righe (che non disdegnano il turpiloquio). Il primo singolo era stato il bel brano Gli arbitri ti picchiano, impreziosito dalla collaborazione con Caparezza.

Il secondo singolo, che ci fa entrare bene in questo 2011, è Morta è la città, un pezzo veloce che ricorda molto da vicino i Motorhead. In effetti, Pino Scotto è quasi il Lemmy nostrano, quindi l’accostamento ci sta tutto. Il video unisce spezzoni dal video e titoli di giornali in sovraimpressione. Tutto da godere.