Tre lauree, diplomi a non finire e master prestigiosi. Si sa, su LinkedIn si legge di tutto e di più, ma sappiate che non sempre quello che trovate scritto sul social network focalizzato sull’ambito lavorativo riflette la realtà dei fatti. E’ facile imbattersi in descrizioni false per aumentare la possibilità di essere più “attraente” nei confronti di un potenziale nuovo superiore o, più semplicemente, per ottimizzare la propria stima nei confronti degli altri.
Sappiate che d’ora in poi le cose stanno per cambiare se il vostro profilo del social media è pieno di mezze verità a proposito dei vostri titoli di studio o delle vostre esperienze passate. La piattaforma basata sul business ha comprato un collaudatissimo sistema di controllo dei fatti interattivo che metterà tutti d’accordo. Questo sistema sottoporrà il vostro profilo ad una specie di macchina della verità.
Ad esempio, se scrivete che avete “vinto il secondo premio in un concorso di bellezza”, il sistema verificherà i risultati del concorso e vi chiederà maggiori informazioni qualora non fosse in grado di controllare al momento stesso se le vostre dichiarazioni sono giuste. Se viene fuori che, in realtà, non avete nessun premio in quel concorso di bellezza, il sistema vi esorterà automaticamente a non pubblicare la falsa informazione. Tuttavia questa macchina della verità non sarà perfetta: è poco probabile che ogni università darà il libero accesso a LinkedIn per verificare se, effettivamente, avete ottenuto il diploma o la laurea in quella o quell’altra facoltà, ma almeno il sistema mostra di essere intenzionato a ridurre al massimo la diffusione di falsità. Potrete, ad esempio, iniziare a dire la verità d’ora in poi. Forse avrete più probabilità di trovare un nuovo impiego e instaurare un rapporto di fiducia con il vostro futuro capo sin dall’inizio.
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