Divertente provocazione del premio Oscar Tom Hanks che sfida l’intelligenza artificiale a farlo recitare ancora molto a lungo dopo la morte
L’avvento dell’intelligenza artificiale è ormai una realtà in molti settori applicativi. Dalla creazione dei testi, a quella delle immagini. Dalla elaborazione di soft con software e applicazioni.

Ci sono già alcuni musicisti che si stanno cimentando con programmi per la creazione di musica con l’intelligenza artificiale, sollevando anche una questione del tutto inedita che potrebbe riguardare i diritti d’autore. Ma quanto potrebbe cambiare il mondo dell’arte con un massiccio utilizzo delle intelligenze artificiali?
Tom Hanks e l’intelligenza artificiale
Ne ha parlato nel corso di una lunga chiacchierata al The Adam Buxton Podcast il grandissimo Tom Hanks, due volte premio Oscar per Philadelphia e Forrest Gump oltre ad altre quattro nomination come miglior attore.
Tom Hanks ha lanciato una divertente provocazione: “Ora chiunque potrà ricreare se stesso a qualsiasi età grazie all’intelligenza artificiale o alla tecnologia deep fake… Domani potrei essere investito da un autobus e basta, salutare la compagnia. Ma con queste nuove tecnologie le mie interpretazioni potrebbero anche continuare all’infinito. Molto al di là del mio funerale”
“Potrà farmi lavorare anche dopo la morte”
Hanks si dice molto sorpreso dalla qualità dei primi risultati che ha potuto ammirare: “Sono convinto che con il tempo, anche poco secondo me, e ci sarà sempre meno che consentirà di distinguere il vero dall’artificiale artistico”.
Tom Hanks è attore ma anche produttore. È interessato a progetti di questo tipo? “Sì, ma con calma. Sono ancora convinto che l’intelligenza artificiale non sarebbe in grado di produrre le stesse prestazioni di un attore. Anche se la tentazione di rivedere quell’attore in un determinato contesto possa essere una grandissima motivazione. L’importante è che la gente sia informata e sappia. Anche se la vera domanda è se gli importerà. Sono convinto che ci saranno molte persone cui non importerà”.

L’intelligenza artificiale preistorica
Un po’ come sta accadendo per lo spettacolo Abba Voyage dove la band è sostituita da uno spettacolo estremamente verosimile creato con l’Intelligenza Artificiale. Tom Hanks per altro ha vissuto un’esperienza simile molto prima dell’AI, quando nel 2004 realizzò il film animato natalizio The Polar Express.
Da allora il livello è enormemente aumentato: “Direi almeno un miliardo di volte, forse anche di più. Di sicuro l’intelligenza artificiale pone nuovi criteri. A cominciare anche dalla protezione dei diritti di immagine degli attori che dovranno farsi tutelare maggiormente. So che ci sono discussioni in corso in tutte le corporazioni, tutte le agenzie e tutti gli studi legali per trovare le conseguenze legali sull’uso della mia faccia e della mia voce. È importante fare in modo che tutto questo diventi un patrimonio personale di proprietà intellettuale”.
Hanks ha appena completato il suo primo romanzo. Niente intelligenza artificiale per realizzare The Making of Another Major Motion Picture Masterpiece: “No, perché amo ancora scrivere. Dove sarebbe il divertimento?”