In Italia le casalinghe sono tremendamente penalizzate rispetto agli altri cittadini. Infatti le casalinghe e i casalinghi non percepiscono uno stipendio o una pensione e quindi nonostante il duro lavoro che svolgano tutti i santi giorni in realtà non hanno nessun tipo di garanzia.
Ma in questo 2023 in realtà qualcosa cambia e vediamo cosa è a disposizione delle casalinghe per avere un po’ di serenità nel presente e anche nel futuro. In realtà bisogna sottolineare come le casalinghe e i casalinghi nel resto d’Europa ma ormai anche in Italia stiano chiedendo con grande forza il reddito di base universale.

Infatti se dovesse passare un orientamento europeo favorevole ad un reddito minimo garantito a tutti indistintamente, finalmente anche le casalinghe avrebbero diritto a quel reddito minimo che consentirebbe a loro di essere serene. Tuttavia sebbene il reddito di base rappresenti la più grande svolta sociale in Europa e sebbene tanti si stiano battendo per ottenerlo la strada è ancora lunghissima e quindi è importante capire che cosa concretamente sia a disposizione delle casalinghe al giorno d’oggi in Italia.
A cosa si ha diritto in Italia: partiamo dal bonus
Innanzitutto dobbiamo partire dal bonus casalinghe 2023. Il bonus casalinghe 2023 è un contributo per permettere alle casalinghe stesse di frequentare corsi di formazione per l’accesso al mondo del lavoro. Questi corsi per le casalinghe hanno una durata minima di 12 mesi e sono assolutamente gratuiti.
Questi corsi sono focalizzati proprio al reinserimento della casalinga nel mondo del lavoro e ruotano attorno a tematiche come comunicazione digitale marketing online, condivisione di cartelle e documenti, ricerca di informazioni online, creazione di contenuti tramite software di tipo Office, cognizioni di copywriting, gestione del PC e della comunicazione via social network, ecc. Ma anche protezione dei dati e privacy e rapporti con la pubblica amministrazione digitalizzata. Per avere il bonus casalinghe 2023 bisogna presentare la domanda all’INPS per via telematica.
La pensione per le casalinghe
Quindi accedendo al sito INPS attraverso SPID o le altre modalità accettate si potrà avere l’accesso a questi corsi per il reinserimento nel mondo del lavoro. Ma oggi le casalinghe possono anche avere la pensione. Infatti le casalinghe iscritte al fondo INPS per avere la pensione devono avere almeno 57 anni di età e versare almeno cinque anni di contributi. La pensione finale sarà proprio quella che deriva dalla moltiplicazione del montante contributivo ovvero di tutto quello che si è versato negli anni per i coefficienti di trasformazione e poi il tutto diviso per 13 mensilità.
I contributi per le casalinghe sono deducibili dal reddito IRPEF. Ma per le casalinghe c’è anche un assegno mensile. L’assegno mensile dell’INPS per le casalinghe vale 468,10 al mese. E’ una prestazione assistenziale da richiedere sempre all’Inps e la possono richiedere soltanto le casalinghe che vivono sole e non abbiano alcun reddito.
Aiuti fondamentali ma si può ottenere di più difendendo i propri diritti
Oppure anche le casalinghe sposate possono ottenerlo se però il reddito familiare sia entro i 6.085,30 euro. Si può anche avere questa cifra ma in misura ridotta se il reddito familiare supera la soglia che abbiamo già visto ma sia comunque entro la soglia dei 12.170,60 euro.

Tuttavia queste misure sebbene molto importanti vanno a cambiare di poco la vita delle casalinghe ed è per questo che un grande movimento di opinione in Europa sta crescendo sempre di più per cercare di garantire a tutti i cittadini indistintamente e dunque anche alle casalinghe o ad altri soggetti in qualche modo esclusi dal mondo del lavoro, un reddito di base universale che possa fare in modo che davvero nessun cittadino possa essere escluso da un introito minimo per andare avanti.