Avrebbe dovuto curare le sue fragilità, invece ne abusava. Per questo un noto professionista, uno psichiatra delle capitale è stato condannato a 4 anni di reclusione. Violentava e seviziava una giovane paziente di 27 anni. La storia raccontata da il quotidiano Repubblica
Ci sono storie di cui non si vorrebbe conoscere nemmeno una riga, rispetto a quello che viene scritto. Poi la riflessione immediatamente conseguente è una e una soltanto: bene che la stampa si occupi di certi fatti, bene che sia sappia che esistono persone capaci di macchiarsi di atroci reati.

Come quelli riportati oggi da un articolo di Repubblica e che ci trasportano in un universo di vittime e carnefici. Meglio, al singolare. Dove la vittima è una ragazza fragile, una giovane di 27 anni, e il carnefice è il suo psichiatra noto professionista della Capitale, di cui scorrendo Google col suo nome e cognome si legge molto. Ma noi manterremo l’anonimato in questa sede. L’uomo, 72 anni, avrebbe dovuto curale le fragilità di questa donna e invece delle stesse si è brutalmente approfittato.
Violenze sessuali e sevizie su una paziente: condannato noto psichiatra
Come detto il medico è molto conosciuto a Roma. La donna è una sua paziente. Durante le sedute di psicoterapia si sono consumate una serie di violenze, comprese quelle di natura sessuale. Le accuse sostenute dai pm durante il processo si sono trasformate in una condanna a 4 anni e mezzo di reclusione col rito abbreviato. Come riporta il noto quotidiano. Condanna in primo grado, emessa dal giudice Valeria Tomassini alla quale il medico e il suo legale potrebbero decidere di appellarsi. La sentenza, il processo non sono però sufficienti ad inquadrare con precisione, quello che la giovane donna ha subito durante il periodo, poco meno di un anno, in cui ha avuto i contatti col professionista.
Abusi ripetuti, che avvenivano almeno una volta al mese. Lo psichiatra plagiava la donna, fino a farle vivere incontri sessuali estremi durante gli incontri. Ma prima di arrivare alla violenza fisica, il medico ha agito sulla mente, evidentemente bisognosa di aiuto, di questa giovane vittima. Insomma l’avrebbe manipolata. Da quanto è emerso, prima il medico 72enne avrebbe creato un legame definito di “dipendenza e soggezione”. Questo hanno scritto i magistrati nel capo di imputazione e questo ha scritto oggi la Repubblica. Lo psichiatra, abusando delle sue conoscenze professionali, ha saputo toccare i tasti giusti, e in questo modo ha instaurato un legame di fiducia. Lo psichiatra avrebbe anche suggerito un percorso dimagrante alla sua paziente.
Lo psichiatra legava e seviziava la donna

Alle sedute la ragazza era accompagnata dalla famiglia, con convinzione e fiducia: per i genitori della giovane paziente, il professionista era un uomo al quale concedere il massimo della stima. Le sedute proseguivano, ma il tunnel imboccato dalla 27enne diventava sempre più buio e lungo. La luce non si intravedeva. E proprio questa situazione di regressione ha impensierito la famiglia della ragazza, che alla fine ha deciso di aprirsi, liberarsi e raccontare gli orrori a cui veniva sottoposta. I racconti degli abusi e delle violenze hanno poi trovato riscontro durante le indagini condotte. Ma cosa accadeva esattamente durante le sedute? Lo psichiatra legava la sua paziente, usava fruste, gettava sul suo corpo cera calda; e poi ancora pinze, lacci e bende. Ci sono state volte in cui il medico ricorreva all’iniezione di antidolorifici. Dopo le “premesse” sadiche, si arrivava alla violenza. Lo psichiatra pretendeva rapporti sessuali dalla donna. Rapporti intimi ed estremi.
Con la sentenza di primo grado il noto, ora famigerato professionista, è stato condannato anche all’interdizione perpetua ” da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno, la sospensione dell’esercizio della professione medica, nonché dai pubblici uffici per cinque anni“.