Sergio Ramelli, tensione alla cerimonia commemorativa. La sottosegretaria Frassinetti ricorda Fausto e Iaio tra le polemiche

Sergio Ramelli morì nel 1975 a Milano così come Fausto e Iaio tre anni dopo. Durante la cerimonia di commemorazione dello studente militante del Fronte della Gioventù, esplode la polemica all’arrivo della sottosegretaria Frassinetti. Oggi 18 marzo il ricordo degli altri due militanti uccisi

Il delitto del 19enne Sergio Ramelli è avvenuto durante gli anni di piombo. Lo studente militante del Fronte della Gioventù fu aggredito il 13 marzo del 1975 da un gruppo di militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia operaia.

Sergio Ramelli
Sergio Ramelli, cosa è successo alla cerimonia di commemorazione a Milano. Il ricordo di Fausto e Iaio (ansa) qnm.it

Quel giorno il giovane, a causa dei gravi traumi riportati, morì un mese e mezzo dopo la brutale aggressione. Gli autori del fatto furono identificati solo dieci anni dopo il tragico evento. Furono riconosciuti colpevoli di omicidio volontario al termine del processo durato tre anni.

Lunedì 13 marzo davanti l‘Istituto Molinari di Milano dove Ramelli studiava è avvenuta la cerimonia di commemorazione in ricordo del giovane. Momenti di tensione si sono registrati all’arrivo della sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti.  “Vergogna lei e il preside”. “Fascisti carogne tornate nelle fogne”. Queste alcune delle frasi pronunciate a gran voce da alcuni manifestanti della Rete Milano Antifascista nonché dei rappresentanti di Adl Cobas e Usb.

Sergio Ramelli: tensione alla cerimonia commemorativa. Cosa è successo a Milano

I manifestanti radunati all’Itis Molinari di Milano per commemorare la morte di Sergio Ramelli avvenuta nel 1975 hanno accolto l’arrivo della sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti lo scorso 13 marzo con cori polemici.

Sergio Ramelli
Sergio Ramelli, polemica nel giorno della cerimonia commemorativa (ansa9 qnm.it

La tensione è salita quando Paola Frassinetti era nel parcheggio dell’istituto scolastico con i manifestanti che a distanza le hanno chiesto di dimettersi dalla carica. Ma perché ciò è avvenuto? Come riporta Repubblica, durante l’evento commemorativo Frassinetti avrebbe dichiarato che:“Ramelli è stato ucciso da chi si diceva antifascista, quindi dell’antifascismo ci sono tante sfaccettature. A quell’epoca l’antifascismo militante era rovente, penso che adesso sia cambiato tutto e che sia importante parlare di libertà, partecipazione e democrazia. Chi è per questi valori qui non penso possa definirsi fascista”.

Contestazioni violente e parole inaccettabili quelle pronunciate contro la sottosegretaria Frassinetti. A dichiararlo il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara che ha aggiunto: “Mi auguro che tutte le forze politiche condannino gli insulti volgari espressi contro di lei, atteggiamenti che mirano a ricreare un clima da anni ’70 che vogliamo fermamente non torni mai più”. 

Le parole dei manifestanti e il ricordo di Fausto e Iaio, morti il 18 marzo del 1978

A manifestare contro la sottosegretaria all’Istruzione Paola Ramelli lunedì scorso erano circa una trentina di persone. Tra questi anche alcuni docenti. Mentre gli studenti, hanno riferito la loro neutralità davanti le polemiche nate, dichiarando: “Ne abbiamo parlato e siamo sereni, non vogliamo schierarci ma non volevamo nemmeno perdere l’occasione di dire “No” alla violenza in generale”.

Sergio Ramelli
Sergio Ramelli, il ricordo di Fausto e Iaio nel giorno della cerimonia commemorativa (ansa) qnm.it

In una nota aggiuntiva, come riporta l’Ansa, poi spiegano: “Noi studenti volendo tutelarci dal pericolo di strumentalizzazione non prendiamo una posizione ideologica ma ribadiamo la difesa dei valori costituzionali di libertà, condannando ogni forma di violenza. Ramelli noi lo vogliamo ricordare per quello che era e senza censura: un picchiatore fascista”.

Oggi, invece, come per il militante ucciso nel 1975, ricade anche l’anniversario della morte di Fausto e Iaio, i due militanti di sinistra frequentatori del centro sociale “Leoncavallo” morti assassinati il 18 marzo del 1978 a Milano. Un omicidio che a distanza di quasi mezzo secolo è rimasto irrisolto. La sottosegretaria all’Istruzione Frassinetti ha detto in merito: “Entro fine marzo, quando è stato ucciso Tinelli, andrò al liceo Brera e porterò dei fiori alla targa affissa perché Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci (Iaio) erano due ragazzi ammazzati mentre erano disarmati che amavano far politica. Ricordare questi ragazzi credo sia molto importante”.  Alla cerimonia in ricordo di Ramelli era presente anche Bruno, fratello di Fausto Tinelli che ha detto: “Non sono un politico ma so cosa si prova: ho grande rispetto per il dolore di questa famiglia”.