La casa in cui vive si trasforma in un vero e proprio carcere per tenere segregata la compagna: la segnalazione dei servizi sociali ha permesso di scoprire una terribile vicenda.
Un appartamento trasformato da casa in carcere per segregare la sua compagna e non permetterle di avere alcun contatto con il mondo esterno. La donna è stata costretta a vivere in casa, non uscire, neanche per prendere una boccata d’aria. Finestre sbarrate e maniglie eliminate del tutto, così da evitare qualsiasi possibilità di affacciarsi e avere contatti con il mondo esterno.

I servizi sociali di Macomer, in provincia di Nuoro, hanno avviato gli accertamenti del caso, contattando successivamente la polizia. Il compagno si è travestito da carceriere e l’ha tenuta letteralmente segregata. Grazie all’intervento delle forze dell’ordine è tornata finalmente a vivere, ma i problemi per un trauma del genere sarebbero emersi sin da subito.
Cosa ha scoperto la polizia
All’arrivo delle forze dell’ordine, infatti, l’abitazione situata in periferia risultava praticamente chiusa da ogni lato, senza alcuna possibilità di fuggire. La donna è rimasta chiusa dall’esterno con l’uomo che aveva portato con sé le chiavi. Nessuna possibilità di aprire le finestre, maniglie tolte e infissi sbarrati con il filo di ferro.
La polizia si è messa subito sulle tracce dell’uomo e dopo averlo ritrovato e entrata nell’abitazione per soccorrere la vittima, sotto anche l’aiuto di una psicologa. Inevitabile l’intervento degli agenti di polizia che sono arrivati sul posto in seguito ad una segnalazione dei servizi sociali del Comune di Macomer. Avrebbero udito i lamenti della donna, provenire dall’interno dello stabile, con tanto di porta chiusa a chiave dall’esterno.

Arrestato il compagno 45enne, originario della provincia di Sassari e residente nel Nuorese, con alcuni precedenti alle spalle. La donna è stata invece liberata dalle forze di polizia. Per l’uomo trasferimento in carcere e arresto in flagranza di reato con le accuse di maltrattamenti e sequestro di persona. Proprio l’abitazione si trovava infatti in una zona periferica e rurale della cittadina del Marghine.
Donna terrorizzata
La donna era agitata e terrorizzata dall’idea di una reazione violenta da parte del suo compagno e aguzzino. Si tratta dell’ennesima conferma circa l’ipotesi di sudditanza nei suoi confronti. L’uomo è stato intanto trasferito nel carcere di Massama con l’accusa di sequestro di persona, donna invece trasferita in una località protetta.
La polizia ha documentato quanto accaduto con un video diffuso in Rete. Le immagini mostrano alcuni dettagli con le finestre sbarrate dal filo in bella mostra, porta senza maniglia e nessuna possibilità di uscire dal bunker creato appositamente per evitarle qualsiasi contatto con l’esterno.

Necessario in questo caso anche l’aiuto di una casa famiglia e di una psicologa per farle capire di essere al sicuro, senza riceve più alcun sopruso da parte dell’uomo arrestato. Segregata in casa e impossibilitata ad allontanarsi liberamente, non avendo di fatto le chiavi per entrare e uscire dall’appartamento. L’uomo ha sigillato gli infissi esterni ed eliminato qualsiasi possibilità di fuga per la donna.
Momenti veramente difficili da dimenticare per la donna salvata dalla polizia. Dovrà spiegare a tempo debito quanto accaduto in quella casa, nonché ricostruire da quanto tempo avrebbe vissuto in quelle terribili condizioni.