Saman Abbas, processo al via. Chi c’era in aula | Caos fuori dal tribunale

E’ partito questa mattina, 10 febbraio, il processo per la morte di Saman Abbas. In aula presenti tre dei cinque familiari imputati. Fuori dal tribunale il caos. Cosa è successo a Reggio Emilia

Il processo per l’efferato omicidio della giovane pakistana Saman Abbas uccisa nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio del 2021 a Novellara è iniziato questa mattina presso il tribunale di Reggio Emilia. Per l’assassinio sono accusati cinque familiari della ragazza che, secondo le indagini, avrebbero agito dopo il diniego della giovane a sposarsi con un matrimonio combinato.

Morte Saman Abbas
Morte Saman Abbas, al via il processo: cosa sta succedendo fuori dal Tribunale – (Ansa) – qnm.it

Un delitto atroce e senza scrupoli messo in scena proprio dalla stessa famiglia della 18enne. In Corte di assise è iniziato oggi il processo per la morte e in aula erano presenti stamani lo zio Danish Hasnain e i due cugini di Saman.

Con loro nella stessa aula ma dalla parte della giovane pakistana, anche l’avvocato Claudio Falleti, legale di Sagib, fidanzato della vittima che chiede sia fatta giustizia. Nel frattempo, fuori dal tribunale associazioni e attivisti proteggono la memoria della 18enne morta ammazzata per essersi ribellata a una vita che non voleva vivere.

L’ora della giustizia: al via il processo per la morte di Saman Abbas. Chi c’era in aula

Fuori dal tribunale di Reggio Emilia gli attivisti riuniti chiedendo giustizia per Saman Abbas, uccisa nel 2021 a soli 18 anni. A processo oggi cinque familiari della giovane pakistana. In aula erano presenti solo tre imputati: lo zio Danish Hasnain, seduto di fianco  al suo legale, l’avvocato Liborio Cataliotti. I due cugini: Nomanhulaq Nomanhulaq, fa il suo ingresso in aula coperto da mascherina chirurgica e accompagnato dalla polizia penitenziaria. L’altro cugino, Ikram Ijaz. I tre familiari di Saman accusati per l’omicidio della 18enne sono detenuti nel carcere a Reggio Emilia.

Morte Saman Abbas
Morte Saman Abbas, al via il processo: in aula presenti lo zio e i due cugini – (Ansa) – qnm.it

Mancano all’appello in aula solo due imputati: il padre Shabbar Abbas, agli arresti in Pakistan e la madre Nazia Shaheen, latitante. Probabilmente i difensori della donna oggi chiederanno anche lo stralcio. In aula, per la Procura emiliana, oltre al pm titolare dell’inchiesta Laura Galli è presente anche il procuratore capo, Gaetano Calogero Paci.

Nel frattempo all’esterno del tribunale non mancano i cartelloni alla memoria della giovane vittima pakistana. Chiedono giustizia tutti insieme in un cordone stretto di mani che stringono con forza parole scritte su lunghi striscioni. In uno dei tanti cartelli si legge, nero su bianco a caratteri cubitali: “Saman nel cuore e nelle lotte”. Un altro reca la scritta: “Non una di meno”, in riferimento ai diversi (troppi) femminicidi avvenuti negli ultimi tempi.

L’avvocato del fidanzato della 18enne: “Giustizia per tutte le Saman”

Questa mattina era presente in aula anche l’avvocato Claudio Falleti, legale di Sagib, fidanzato di Saman Abbas che, affranto dalla morte della 18enne, ha dichiarato le volontà del suo assistito:“Il fidanzato vuole giustizia per tutte le Saman”.

Morte Saman Abbas
Processo per la morte di Saman Abbas iniziato oggi: cosa succede fuori dal tribunale di Reggio Emilia . (Ansa) – qnm.it

Il legale ha detto, così come riporta Ansa: “Se fosse qui oggi Saqib direbbe: dei soldi non mi interessa niente, voglio giustizia. Costituirsi non è solo il risarcimento del danno, ma affiancare la Procura e le altri parti civili. Dobbiamo tutti insieme rivendicare giustizia non solo per Saman, ma per tutte le altre ragazze vittime di questi crimini. Se dovessimo ottenere un risarcimento, Saqib farà una fondazione a nome di Saman che aiuti tutte le altre ragazze”.

Nel frattempo, la Corte di assise di Reggio Emilia ha momentaneamente separato la posizione di Shabbar Abbas nel processo sull’omicidio della figlia Saman. Come riporta l’Ansa: “per l’uomo è stato disposto un rinvio al 17 febbraio per valutare la possibilità di un collegamento in videoconferenza con il Pakistan”.