Nuove accuse spuntano escono fuori per la morte di Saman Abbas. Questa volta è Shabbar Abbas, padre della giovane uccisa a Novellara, a puntare il dito contro il fidanzato della figlia
Per i legali dei familiari di Saman Abbas il colpevole è uno solo: il fidanzato della 18enne pakistana morta uccisa il 1° maggio 2021 in provincia di Reggio Emilia. L’accusa dei genitori della ragazza arriva attraverso il loro legale in un’intervista rilasciata al programma di Rete 4, “Quarto Grado” che andrà in onda questa sera.

“I genitori non c’entrano nulla e neanche la famiglia. Per noi i colpevoli sono o il fidanzato o qualcuno nella comunità italiana”. Queste le parole dell’avvocato Akhtar Mahmood, legale di Shabbar Abbas, il padre di Saman. Un’accusa pesantissima per il fidanzato Ayub Saquib che era presente nell’aula di tribunale nella prima giornata del processo per l’omicidio della fidanzata 18enne.
Il giovane, oggi 23enne, vive sotto protezione nel Nord Italia dopo i fatti di cronaca. La famiglia di Saman non ha mai accettato la relazione sentimentale tra Ayub e la loro figlia. Quest’ultima avrebbe, di conseguenza, rifiutato un matrimonio combinato con un altro ragazzo, imposto dalla famiglia, e molto probabilmente questo avrebbe portato i familiari a uccidere la giovane pakistana.
Saman Abbas: il padre accusa il fidanzato per la morte
Il legale della famiglia Abbas si esprime nell’intervista rilasciata a “Quarto Grado”, in onda questa sera su Rete 4, dichiarando, come riporta fanpage, anche: “È stato incolpato Danish, per esempio, ma, al momento, né noi né voi possiamo dire cosa sia successo realmente. Si punta il dito senza avere prove”.

Ayub Saquib, il fidanzato di Saman, è stato accusato dal padre della giovane pakistana per aver ucciso la ragazza. Nel frattempo, settimana scorsa è iniziato il processo nei confronti dello zio di Saman, Danish Hasnain e dei cugini Ijaz e Nomanulhaq. Tutti e tre sono accusati di essere gli esecutori materiali dell’omicidio. In aula era presente anche il legale del fidanzato di Saman, il quale ha sottolineato il volere del suo assistito: ovvero giustizia per la 18enne uccisa e per tutte le ragazze e donne che come lei hanno subito violenze fino ad arrivare alla morte.
Anche il padre della vittima è indagato per l’omicidio di Saman Abbas e, al momento, è in Pakistan in attesa di estradizione. Intanto, è stata rinviata per la 12esima volta l’udienza riguardante l’estradizione di Shabbar Abbas, padre di Saman. Bisognerà attendere il prossimo 21 febbraio per la prossima. La madre della vittima, invece, risulta essere ancora latitante.
I timori del fratello di Saman
Il timore e la paura del fratello di Saman, minorenne all’epoca del delitto, sono presenti nell’aula di tribunale di Reggio Emilia nella seconda udienza del processo per la morte della 18enne uccisa a Novellara, nel Reggiano. Il principale accusatore dello zio Danish è proprio lui, il fratellino di Saman che attualmente vive in una situazione protetta.

Il 17enne, fratello di Saman, si è costituito parte civile. E’ testimone chiave nel processo ai familiari ed ora ha estrema paura. Il suo avvocato, il legale Valeria Miari ha detto in aula, come riporta Agi: “È certo che per aver parlato subirà la stessa sorte della sorella”.
Poi il legale ha concluso dicendo: “Ha subito pressioni in ambito familiare e vive una forte situazione di stress, legata proprio all’inizio del dibattimento. Mi ha chiesto di vedere il corpo, perché quel corpo è sua sorella”.