Russia, giornalista in manette: “É una spia”. Tensione internazionale

Aria pesante tra Russia e Stati Uniti dopo l’arresto avvenuto ieri di un corrispondente americano del Wall Street Journal accusato di spionaggio dal governo di Mosca

Rimane molto alta la tensione tra Mosca e Washington e non solo per le operazioni militari russe in Ucraina. Ieri un cronista del Wall Street Journal, corrispondente per il prestigioso quotidiano statunitense da Mosca da oltre sei anni è stato arrestato con l’accusa di essere una spia.

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Vladimir Putin, ancora in lite con gli USA – Credits ANSA (QNM)

“Queste accuse di spionaggio sono ridicole. Il targeting di cittadini americani da parte del governo russo è inaccettabile”, ha detto il segretario stampa della Casa Bianca Jean-Pierre Karine nel corso di una conferenza stampa.

Russia-Stati Uniti, ancora tensione

La situazione si è fatta molto seria nel tardo pomeriggio di ieri quando alla Casa Bianca è arrivata la relazione dell’arresto di Evan Gershkovich, accusato da Mosca di essere una spia del governo statunitense. Accuse respinte sia da Washington che dalla direzione del giornale che ha chiesto l’immediata liberazione reporter, “un professionista fidato e credibile.”

Alle parole ufficiali della Casa Bianca il Cremlino ha risposto con ancora maggiore durezza affermando che Gershkovich resterà in carcere sicuramente fino al 29 maggio.

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il giornalista americano del Wall Street Journal, Evan Hershkovich (Credits ANSA) – QNM

Incertezza sul cronista arrestato

Gershkovich, 31 anni, è l’americano di più alto profilo arrestato a Mosca dopo la superstar del basket Brittney Griner, liberata a dicembre dopo 10 mesi in carcere per un’accusa di traffico di droga. La giocatrice era tornata in Russia per giocare il campionato nazionale. Ma appena arrivata, immediatamente prima dell’invasione russa in Ucraina, è rimasta prigioniera di un delicatissimo meccanismo diplomatico. L’avevano fermata in aeroporto per alcune ricariche illecite di sigaretta elettronica che apparentemente contenevano il principio della cannabis.

Gershkovich lavora per il Wall Street Journal da poco più di un anno. Ma è molto esperto di politica internazionale e in particolare di tutto quello che è il mondo russo. L’accusa di spionaggio è una delle più gravi in assoluto secondo le norme penali russe e può essere punito fino a 20 anni di carcere.

Il cronista non è stato visto nemmeno dal suo avvocato. C’è incertezza anche sulla sua detenzione. Fino a ieri sembrava destinato al carcere di Lefortovo, la prigione del centro di Mosca del XIX secolo. Un residuo dell’URSS nota in epoca sovietica per la detenzione di prigionieri politici ma anche per le torture…