Rsa dell’orrore: violenze sessuali, minacce e sevizie agli anziani. Arrestate 4 persone

Un vero lager dell’orrore quello di una Rsa scoperto in provincia di Venezia. Vittime di maltrattamenti di ogni genere gli anziani ospiti. A denunciare le violenze una famiglia e la nuova direzione. 4 arresti

Venivano presi a pugni in testa, minacciati, frustati e persino abusati sessualmente. Le vittime sono i residenti di una casa di riposo per anziani, la struttura Monumento ai caduti di San Donà di Piave, in provincia di Venezia. Le indagini dei carabinieri sono partite a seguito di una denuncia avanzata dai familiari di un anziano ospite nella Rsa degli orrori.

Rsa dell'orrore
Rsa dell’orrore: maltrattati, violentati sessualmente ospiti anziani (ansa) qnm.it

L’inchiesta portata avanti dagli uomini dell’Arma racconta di vittime “sopraffatte e totalmente in balìa di un manipolo di operatori mossi da istinti brutali”. Il gip Alberto Scaramuzza, come riporta Repubblica, scrive a riguardo: “Non vi è nessun dubbio sul clima di sopraffazione e vessazione esistente nell’istituto ad opera di un numero significativo di operatori, ai danni di un numero rilevante di ospiti. Nonché lo sprezzo e l’insensibilità dimostrata nei confronti delle sofferenze e delle grida di invocazione delle vittime, addirittura ridendo delle stesse e continuando a colpirle se protestano”.

Nell’indagine del gip, come riporta il quotidiano La Nuova Venezia, quasi 30 pagine fitte di dettagli in cui vengono descritti le botte, gli insulti le umiliazioni. Epicentro delle sevizie fisiche era il “reparto Viola” dove prestavano servizio i quattro operatori ora arrestati su ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip.

Rsa dell’orrore: il “reparto Viola”, il lager dei maltrattamenti sugli anziani

Dalle indagini effettuate dai carabinieri sugli abusi nella casa di riposo a San Donà di Piave (Venezia) il “reparto Viola” era considerato come un vero e proprio lager nazista dove avvenivano i peggiori maltrattamenti. Qui lavoravano i quattro aguzzini: Fabio Danieli, 47 anni, di Jesolo e la compagna Maria Grazia Badalamenti, 61 anni, palermitana, ora entrambi in carcere. Mentre agli arresti domiciliari sono finiti la 60enne Anna Pollazzon e la 65enne Margie Rosiglioni, residenti a San Donà.

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Rsa dell’orrore: cosa succedeva nel “reparto Viola” (ansa) qnm.it

Per tutti e quattro l’accusa è di maltrattamenti aggravati dall’infermità delle vittime. L’inchiesta degli uomini dell’Arma, coordinata dal pm Andrea Petroni, è partita dopo la denuncia di una famiglia nonché dalla segnalazione della nuova dirigenza della Rsa nominata il mese di giugno 2022. I filmati ripresi dalle micro telecamere installate dai carabinieri all’interno della casa di riposo hanno confermato i dubbi. Quei lividi sul corpo dei pazienti infermi erano dipesi dalle botte e dalle frustate ricevute dagli operatori socio sanitari.

Un episodio eclatante che ha segnalato il clima di terrore e di violenza subito dai poveri anziani è quello risalente lo scorso 8 dicembre nel “reparto Viola”. Quel giorno l’operatore Fabio Danieli, ora arrestato, prende un anziano seduto sulla sedia a rotelle “e lo getta con forza sul letto, spingendolo con violenza”. Il paziente si lamenta dicendo: “Caspita, fammi morire…”. L’aggressore reagisce colpendolo con una scarpa violentemente sul viso. Si sente l’anziano, tra le lacrime, rispondere: “Non farmi male… non farmi male, mi hai rotto il naso”. Danieli non si ferma e la compagna di questo, anch’essa agli arresti, continua a spogliare l’ospite con irruenza come “se nulla fosse”.

La svolta nell’inchiesta e le due morti sospette

Nei video che ritraggono le violenze si nota sul volto degli operatori anche un certo godimento nel procurare dolore alle povere vittime. Il magistrato, nella descrizione di quanto visto, infatti aggiunge: “il carattere vendicativo” con cui gli aguzzini agiscono sugli ospiti della Rsa.

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Rsa dell’orrore: cosa è successo nel “reparto Viola”? I fatti descritti dal gip (ansa) qnm.it

La prima svolta nell’inchiesta era arrivata lo scorso novembre, quando le cimici poste nella struttura riprendono non solo le botte, ma anche le violenze sessuali ai danni di tre anziane. Del gravissimo reato ne è accusato il 54enne Davide Barresi, di Catania. Non era la prima volta per Barresi, già indagato in passato per simili condotte in un’altra struttura in provincia di Belluno. In quel caso, però, l’uomo condannato in primo grado era stato assolto in appello.

Per gli investigatori è lui la persona che tra il 19 e il 25 novembre scorso ha commesso ben 13 stupri. Quando è stato arrestato, i vertici della Rsa hanno raccontato ai colleghi che l’uomo si era dovuto allontanare per motivi familiari urgenti. Così, sono proseguite le indagini sui maltrattamenti che hanno portato agli arresti di ieri, 14 marzo. Inoltre, ci sarebbe anche da far chiarezza su due morti sospette: un’ospite che sfuggita ai controlli era caduta da una scala esterna e un anziano che aveva bevuto una sostanza velenosa. La donna morta il 24 febbraio scorso, aveva una frattura all’emitorace destro, che secondo  il medico curante della Rsa non sono compatibili con una caduta ma molto più vicini a lesioni da percosse. Per capire la cause del decesso della donna sarà decisiva l’autopsia.