Il caso di Saman Abbas è ancora pieno di dubbi, ma decisiva è stata la testimonianza del giovane fratello della ragazza uccisa a Novellara. Durante il processo emerge un particolare che riguarda l’allora 16enne.
I carabinieri ascoltarono il fratello di Saman Abbas, ragazza uccisa e sepolta in un casolare a Novellara (Modena), durante il 15 maggio 2021. Proprio quel giorno fu l’occasione per un improvviso cambio di rotta.

Dopo un’ora di audizione decise di “raccontare tutta la verità“, parlando in maniera libera e senza necessità di formulare domande. A raccontare la vicenda è il luogotenente Antonio Matassa durante una deposizione tenuta davanti la Corte di Assise di Reggio Emilia.
La vicenda
Il comandante del Nucleo operativo radiomobile di Guastalla, parlando proprio dei primi atti d’indagine, ha ripercorso quanto accaduto a distanza di tempo dalla scomparsa della giovane pakistana, ritrovata morta e sepolta in un casolare abbandonato. Il ragazzo è considerato un testimone chiave nel delitto di Saman Abbas, specialmente visto che era titubante e preoccupato per le sue dichiarazioni contro i parenti.
“A un certo punto quando parlava di lei (riferendosi alla sorella, ndr), si è come accasciato in basso, mettendosi le mani sugli occhi. Aveva gli occhi lucidi e gonfi e ha risposto con la voce tremula“, spiegò all’epoca dei fatti il fratello di Saman Abbas. All’epoca dei fatti, l’allora 16enne fu rintracciato insieme allo zio Danish Hasnain e trasferito in una comunità protetta.

La Procura di Modena è riuscita a iscrivere nel registro degli indagati i nomi dei cinque familiari accusa della morte di Saman: si tratta dello zio, dei cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, del padre Shabbar Abbas e di sua madre Nazia Shaheen. Il padre della ragazza è in carcere a Islamabad, in attesa dell’estradizione, la donna è ancora latitante.
Collegamento udienza saltato
Shabbar Abbas ha consentito qualche tempo fa di partecipare al processo per l’omicidio della figlia, seppur in videocollegamento. Intanto, però, le autorità non avrebbero ancora predisposto il collegamento. Questo significa che molto probabilmente la presenza video dovrebbe slittare, cosa che dovrebbe avvenire nel corso della nuova udienza fissata per il prossimo venerdì 21 aprile.
Il processo va avanti in Italia e all’udienza in Aula parteciperanno zio e cugini della vittima. Nessuna notizia ufficiale per la madre di Saman di cui si sono perse le tracce dai giorni successivi al delitto della figlia.

Nel periodo successivo alla scomparsa della ragazza, infatti, i militari andarono a caccia all’interno del casolare diroccato. Fu il primo luogo “dove andammo a vedere: per struttura e distanza dalla casa familiare era quello che meglio si prestava a nascondere un corpo“, ha spiegato il luogotenente Antonio Matassa. La testimonianza del giovane servì a scoprire un vero e proprio vaso di Pandora, così da spiegare più di qualche dubbio.
Gli investigatori si recarono presso il casolare, situato a circa 700 metri dalla casa in cui viveva la famiglia, utilizzando le unità cinofile, senza però trovare il corpo di Saman Abbas. A nulla servirono le ricerche con i cani specializzati. Proprio lo scorso novembre, invece, lo zio della vittima indicò il luogo del corpo nascosto, spiegando di averlo occultato durante la notte fra 30 aprile e primo maggio 2021, con la collaborazione dei due cugini di Saman.