Karima El Mahroug, non più Ruby Rubacuori. Non vuole essere più chiamata così. Dopo la sentenza di assoluzione arrivata ieri per lei e per il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, nell’ambito del processo Ruby ter, la donna oggi trentenne ha presentato alla stampa il suo libro verità. “E’ arrivato il tempo di raccontare la mia storia”. E sulle cene ad Arcore ha detto…
24 ore fa si è consumata una giornata cruciale nella storia privata e giudiziaria di Silvio Berlusconi, come per quelle ragazze che il Paese negli anni ha conosciuto come Olgettine. Assoluzione perchè il fatto non sussiste, questa la sentenza arrivata dal processo di Milano, andato aventi per 6 anni.

Il presidente di Forza Italia prosciolto dall’accusa di corruzione, e come si e’ appreso negli attimi subito immediati alla lettura del dispositivo, essendo caduto questo capo di imputazione, come in un effetto domino, non poteva essere provata nemmeno l’accusa di corruzione.
Silvio Berlusconi dunque, in attesa di conoscere le reali motivazioni della sentenza che potrebbe essere appellata, è stato soltanto un uomo generoso nei confronti di quelle giovani donne che avevano frequentato le cene di Arcore. Questa la linea difensiva assunta dall’ex premier durante l’intero percorso processuale. E quindi dopo essere stata assolta, Karima El Mahroug, non vuole più essere chiamata Ruby. Lo ha detto ieri la donna oggi splendida trentenne, lo ha ribadito anche oggi all’hotel Diana di Milano in occasione della presentazione del suo libro “Karima”. Durante la conferenza stampa ecco quali sono state le cose sulle quali l’ex imputata al processo è voluta tornare con maggiore insistenza. E queste sono state alcune delle sue parole.
Processo Ruby ter, Karima presenta il suo libro

“Non sono una prostituta e sono sicura di non avere parenti famosi“. Riferimento più che chiaro alla telefonata divenuta più che celebre, durante la quale l’ex presidente del Consiglio chiedeva alla Questura di Milano di liberare la ragazza, allora 17enne, affermando che si trattasse della nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak. “Mi è stata data la possibilità di scrivere questo libro – ha proseguito Karima – in un percorso che non è stato facile. Mi sono compresa, sono cresciuta e questo libro ha dato voce a me stessa, dopo aver aspettato i tempi della giustizia è arrivato il tempo di raccontare la mia storia. Non sono solo quell’episodio del 14 febbraio 2010“.
Karima “Non tornerei ad Arcore”
Numerose, inevitabilmente le domande sul passato insieme a quelle su Silvio Berlusconi, nei confronti del quale Karima la pensa così ” “Dal presidente Silvio Berlusconi non ho mai accusato la sensazione di essere vista come un pezzo di carne. Se tornassi indietro non tornerei nella casa di Arcore, con la testa di adesso non tornerei, non per la persona, ma per quello che rappresenta quella persona”. La donna ha anche negato di aver ricevuto “milioni di euro” dallo stesso Berlusconi: “Ieri sono stata assolta e ancora parlate dei milioni di euro? Non ho ricevuto milioni di euro e sono stata assolta perché il fatto non sussiste”.
E dopo la presentazione, ai microfoni dell’Aria che tira, Karima conferma la propria determinazione e sottolinea il percorso di separazione dal passato in atto nella sua vita, a maggior ragione dopo la sentenza di assoluzione “Ho aspettato anni che arrivasse questo momento, anni che hanno pesato come un macigno. Con l’assoluzione arrivata ieri, per me è stato come mettere un punto“, ha replicato così la neo scrittrice ai microfoni del salotto di La7, per poi proseguire “Ho vissuto una persecuzione mediatica e non solo…” Quando a Karima la conduttrice domanda se dopo il verdetto avesse sentito il presidente Berlusconi, la donna ha risposto “No. Non l’ho sentito, ieri ho vissuto un marasma emotivo. Ora mi tengo alla larga da tutto ciò perchè non voglio essere strumentalizzata.”
Karima “Non voglio essere guardata come la prostituta che non sono mai stata”

E poi prima di congedarsi dalla trasmissione Karima, ex Ruby, ha aggiunto “Mi ha fatto male tutto il circo mediatico venuto fuori dall’inchiesta, pensavo durasse solo una settimana, ma avevo solo 17 anni all’epoca e non ho pesato il valore dei personaggi coinvolti. E oggi non vorrei continuare ad essere guardata come la prostituta minorenne che non sono mai stata. Per questo non tornerei ad Arcore, per le conseguenze di quelle cene, conseguenze che ho subito”