Oggi a Pisa i funerali di Barbara Capovani, la psichiatra assassinata da un ex paziente a colpi di spranga
Cordoglio e commozione, ma anche rabbia. E ferme richieste di un intervento serio da parte di istituzioni politiche e dell’amministrazione sanitaria.

I numeri che riguardano le aggressioni negli ospedali a carico di medici e personale sono inquietanti: quasi duemila denunce. Un altro aspetto della malasanità vista da un punto di vista diverso.
Pisa, i funerali della psichiatra
Molte di queste aggressioni riguardano proprio personale dei servizi psichiatrici o dei cosiddetti servizi sul territorio. Medici che si trovano a ricucire strappi sociali pesantissimi con persone alle prese non solo con forti disabilità psichiche, a volte violente. Ma anche con chi è finito nel tunnel di droga, alcol, ludopatia e abusi di ogni genere.
Un quadro sconfortante che è emerso in modo molto eloquente proprio durante i funerali di Barbara Capovani dove ieri tutti i colleghi dell’ospedale di Pisa nel quale la dottoressa lavorava da sempre, si sono presentati in camice bianco.
Manicomi chiusi…
Dopo l’applicazione della legge Basaglia, con la chiusura dei manicomi criminali e l’istituzione delle Rems (le strutture protette), i casi drammatici di persone potenzialmente pericolose ma in libertà si sono moltiplicati. Proprio come quello di Gianluca Paul Seung, l’omicida, l’uomo che la dottoressa Capovani aveva definito deviato da una patologia ossessiva e narcisistica pericolosa per se e per gli altri. Un avvertimento inascoltato.
Anche dopo che l’uomo, fin dal 2019, aveva cominciato a pubblicare post deliranti nel quale accusava i medici della psichiatria di Pisa che cercavano di dargli una mano di ogni sorta di complotto. Dei quali proprio Barbara Capovani era la mente: era lei che secondo Seung “comprava carne umana per farne commercio”.

Troppi segnali pericolosi
Una collezione di precedenti per violenza e aggressione, una denuncia per molestie a una tredicenne, diversi episodi in cui ha dato in escandescenze e veniva regolarmente fermato, riconosciuto e rilasciato. Aveva già aggredito più volte altri dottori, a cominciare dal suo medico di base che aveva mandato in ospedale ferendolo in modo brutale. Testa e naso rotto e ventidue punti.
Per un’altra aggressione era stato condannato, così come per le molestie a una ragazzina, un anno e due mesi. Ma i giudici l’avevano rilasciato dopo meno di tre mesi di carcere: non c’era pericolo di reiterazione. Un paio di altre volte era stato arrestato e spedito ai domiciliari dai quali era evaso. All’ospedale ci andava molto spesso. Lo conoscevano tutti, e qualcuno ne aveva anche paura.
La dottoressa Capovani pare non l’abbia visto arrivare, armato di spranga. Le immagini fanno pensare che la donna sia stata aggredita alle spalle. Intanto il suo filmato, pubblicato sui social al momento dell’arresto, con il quale Seung delirava di essere una vittima del complotto chiedendo ai suoi seguaci di liberarlo, è diventato virale…