Omicidio Willy Monteiro Duarte, dal giorno della morte al processo: le tappe

L’omicidio di Willy Monteiro Duarte è avvenuto nel 2020. Per la morte furono arrestati i fratelli Bianchi e Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Le tappe del processo

Il 6 settembre di tre anni fa il 21enne Willy Monteiro Duarte fu ucciso a calci e pugni mentre cercava di difendere un amico durante una lite con alcuni ragazzi del posto. L’omicidio è avvenuto in piazza Oberdan a Colleferro, provincia di Roma. Per la sua morte furono arrestate quattro persone: i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.

Omicidio Willy
Omicidio Willy Monteiro Duarte, le tappe del processo (ansa) qnm.it

I fratelli Bianchi sono stati condannati in primo grado all’ergastolo, mentre Mario Pincarelli a 21 anni e Francesco Belleggia a 23 anni. Martedì scorso, 28 marzo 2023, c’è stata la prima udienza in Corte d’assise d’appello. Il procedimento è stato poi aggiornato al prossimo 27 aprile.

Ma dal giorno del tragico fatto di sangue ad oggi, le indagini sono andate avanti. Ripercorriamo le tappe del processo, dalla sera della morte a Colleferro il 6 settembre 2020 al 28 marzo 2023, giorno in cui i nuovi legali dei fratelli Bianchi focalizzano il loro ricorso sull’inattendibilità delle testimonianze.

Omicidio Willy Monteiro Duarte: la sera della morte

Willy Monteiro Duarte viene ucciso in piazza Oberdan a Colleferro, in provincia di Roma, a soli 21 anni. Lo studente era intervenuto in difesa di un suo amico aggredito da un gruppo di quattro persone, residenti del posto. Un delitto, quello di Willy che sconvolge l’Italia intera, e che porta successivamente all’ergastolo Marco e Gabriele Bianchi, considerati, insieme a Mario PincarelliFrancesco Belleggia gli autori dell’omicidio.

Omicidio Willy
Omicidio Willy Monteiro Duarte, le tappe del processo (ansa) qnm.it

Erano circa le 3 della mattina del 6 settembre 2020, quando il ragazzo italiano ma di origini capoverdiane che abitava a Paliano, nel Frusinate, interviene in piazza per difendere un suo amico di scuola durante una lite che sfocia davanti al pub “Due di picche” di Colleferro. Qualche minuto Willy viene raggiunto dai quattro ragazzi che lo prendono a calci e pugni fino a lasciarlo morto sul marciapiedi.

Quella sera vengono feriti anche altri due ragazzi che, assistendo alla scena, decidono di intervenire per difendere Willy e l’amico. Dopo la violenza il gruppo dei quattro giovani lasciano la scena del delitto in auto, ma vengono fermati poco dopo dai carabinieri ad Artena, paese limitrofo. Si tratta dei fratelli esperti di Mma, Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.

Le tappe del processo

Il processo per la morte di Willy Monteiro Duarte inizia il 10 giugno 2021. Le indagini sono giunte al completamento del quadro indiziario nei confronti dei quattro giovani accusati del delitto grazie anche a una serie di testimonianze e intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno portato all’individuazione, nei confronti degli indagati, di gravi indizi di colpevolezza. Al processo di primo grado, i due fratelli Bianchi diedero tutta la responsabilità per la morte del 21enne all’amico Francesco Belleggia. Marco Bianchi, dichiara: “Non ho colpito Willy al petto, gli ho dato solo un calcio al fianco sinistro ma poi lui si è rialzato subito. Belleggia non dice la verità, dovrebbe assumersi le sue responsabilità”.

Omicidio Willy
Omicidio Willy Monteiro Duarte, dalla morte al processo, tutte le tappe (ansa) qnm.it

La stessa versione è stata poi confermata anche dall’altro fratello Bianchi, Gabriele:Belleggia gli ha dato un calcio sul viso prendendo la rincorsa: io fin da subito volevo dire che la colpa era sua ma il mio avvocato mi disse di aspettare“. Belleggia respinge le accuse sottolineando invece che fu Marco a colpire Willy. Quasi un anno dopo l’accusa chiede l’ergastolo per i fratelli Bianchi e le due condanne a 23 e 21 anni per Pincarelli e Belleggia. Condanne che vengono confermate il 4 luglio del 2022. I pm Brando e Taglialatela ricostruiscono le tappe di quella notte dichiarando, come riporta Skytg24: “il corpo di Willy utilizzato come un sacco di pugilato. Una furia omicida ai danni di un giovane che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. L’azione è partita da Marco e Gabriele Bianchi ma poi diventa unitaria con l’azione di Belleggia e Pincarelli”. Per l’accusa i quattro avevano intenzione di uccidere.

“Gabriele Bianchi sapeva di sferrare contro Willy un colpo che, in quanto vietato dalle regole delle arti marziali, era potenzialmente mortale”. Lo scorso 28 marzo è iniziato il processo in Corte d’assise d’appello. Punto focale del ricorso in appello dei nuovi legali dei fratelli Bianchi è l’inattendibilità delle testimonianze a carico dei loro clienti ritenendo che molti testimoni, la notte dell’omicidio, fossero ubriachi e pertanto non lucidi da avere ricordi ben precisi di quanto accaduto. Infine, sostengono che l’esame autoptico sul corpo di Willy non abbia fatto chiarezza su quale sia stato il colpo mortale che ha portato al decesso il giovane 21enne. Si richiede, quindi, di valutate i campioni raccolti dal medico legale.