Alice Schembri si è suicidata a 17 anni. Cosa si nasconde dietro la morte della giovane di Agrigento? Il sospetto agghiacciante degli investigatori: ci sarebbero altri video di altre ragazze coinvolte
Il suicidio della 17enne Alice Schembri avvenne sei anni fa. La ragazza prima di lanciarsi dal punto più alto di Agrigento, Rupe Atenea, pubblicò un post su Instagram dove scrisse: “Nessuno di voi sa e saprà mai con cosa ho dovuto convivere da un periodo a questa parte. Quello che mi è successo non poteva essere detto, io non potevo e questo segreto dentro di me mi sta divorando”.

Come riporta Repubblica, il post si conclude con parole drammatiche: “Non sono una persona che molla, ma questa volta non posso lottare, perché non potrò averla vinta mai, come però non posso continuare a vivere così, anzi a fingere così”. Poco dopo la ragazza si tolse la vita buttandosi dall’alto. Per molto tempo il gesto estremo è rimasto un mistero ma la giustizia aveva archiviato il caso.
Ma le indagini della polizia dirette da Giovanni Minardi sono continuate. Gli agenti della Squadra Mobile di Agrigento hanno scavato ovunque fino a trovare qualcuno che ha raccontato loro di una violenza che la giovane vittima avrebbe subito nell’estate del 2015. A questo si aggiungono anche tre spezzoni di video, ora al vaglio degli inquirenti, rimbalzati all’epoca da cellulare a cellulare. Ora i quattro presunti responsabili dello stupro sono indagati con accuse pesantissime.
Alice Schembri, morta suicida a 17 anni: spuntano altri video e l’ipotesi di tentata estorsione
Stupro, violenza sessuale di gruppo e produzione di materiale pedopornografico. Questi sono i reati di cui sono accusati i quattro presunti ragazzi (oggi 27enni) che hanno fatto scattare la competenza distrettuale di Agrigento e trasmesso gli atti alla Procura di Palermo. Uno shock che i familiari della giovane suicida, Alice Schembri, stanno nuovamente rivivendo.

La madre e il padre della 17enne hanno saputo dal web della chiusura dell’inchiesta, perché a loro non spetta alcuna comunicazione in questa fase processuale. Eppure, i genitori di Alice non hanno mai smesso di chiedere giustizia e sapere tutta la verità sulla morte della figlia. Ora, a distanza di sei anni, era il 18 maggio del 2017 quando la giovane si suicidò, scoprono una verità scioccante.
L’attività investigativa portata avanti dalla Polizia e coordinata dalla pm aggiunta Laura Vaccaro e della procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna, ha fatto emergere che Alice aveva confidato il suo grande disagio a qualche amica prima di lanciarsi nel vuoto. Adesso, nell’indagine sono finiti anche alcuni spezzoni di video in cui si sente la stessa Alice Schembri dire: “Non voglio. Non posso, mi uccido, mi sento male”.
Il sospetto sull’ex fidanzato di Alice: ipotesi ricatto ed estorsione
Il sospetto che prende sempre più consistenza negli investigatori che indagano sulla morte della 17enne è che l’ex fidanzato di Alice Schembri avrebbe ricattato anche altre ragazzine minorenni. L’ipotesi avanzata è tentata estorsione.

Secondo le ricostruzioni delle Procura di Palermo, i quattro amici presunti aggressori, avrebbero abusato sessualmente della ragazza di Agrigento quando lei aveva appena 15 anni, filmando lo stupro con il cellulare. Due dei quattro sono indagati per violenza sessuale e produzione di materiale pedopornografico, mentre gli altri sono indagati dalla Procura dei minori poiché all’epoca dei fatti erano minorenni.
Ma l’indagine verte anche sull’ipotesi della tentata estorsione per uno dei quattro giovani coinvolti. Si tratta dell’ex fidanzato di Alice Schembri che in diverse occasioni si sarebbe reso protagonista in video dove faceva sesso con altre ragazze. Gli avvocati dei quattro indagati sostengono che i rapporti sessuali fossero consenzienti e, dunque, respingono ogni accusa. Alice Schembri, si è tolta la vita a maggio del 2017 lasciando un messaggio dove è racchiuso un ultimo urlo di aiuto: “Quello che mi è successo non poteva essere detto, io non potevo dirlo e questo segreto dentro di me mi sta divorando”.