Non ce l’ha fatta la donna uccisa a Rovigo e colpita da un proiettile in testa: a dare l’allarme erano stati i due figli di 8 e 11 anni che hanno chiamato il vicino di casa.
I figli minorenni della donna hanno allertato il vicino di casa che ha chiamato i soccorsi dopo quanto accaduto alla donna 32enne di origini marocchine. Fatale un colpo di pistola che l’ha centrata alla testa. Al momento della tragedia con la donna erano presenti i due bambini, il marito non si trovava nell’appartamento al momento del delitto.

L’omicidio accaduta in provincia di Rovigo è accaduto in un’abitazione di via Fine, nella campagna di Ariano Polesine. Fatale in questo caso un proiettile esploso da un colpo di arma da fuoco.
La ricostruzione del caso
La vittima deceduta è Rkia Hannaoui, 32enne trovata senza vita in cucina nella giornata di martedì 28 marzo 2023 con un proiettile alla testa. Il marito si è recato in ospedale dopo aver appreso della notizia. Al momento non ci sarebbero indagati, ma sul caso vige il massimo riserbo. Le indagini proseguono e non si escludono novità sulla vicenda.
La donna faceva la casalinga e sarebbe stata portata in ospedale, ma soltanto dopo gli accertamenti diagnostici le avrebbero scoperto il proiettile all’interno della scatola cranica. Momento complicato per la 32enne che è deceduta a distanza di ore dal ricovero.

I bambini avrebbero allertato il vicino di casa, ribadendo soltanto che la loro madre avrebbe avvertito un malore, ma senza aggiungere altro. Prima la chiamata ai soccorsi, soltanto in seguito, precisamente dopo l’arrivo in ospedale, la scoperta agghiacciante. Non ci sarebbe stato alcun elemento tale da rincorre ad un colpo derivato da una caduta.
Ora è emersa invece una verità che potrebbe aprire nuovi scenari. Inevitabile avviare nuove indagini per chiarire quanto accaduto, contando anche su possibili testimoni dell’omicidio. Ancora da chiarire come mai nessuno abbia evidenziato la presenza di un colpo da arma da fuoco trovato all’altezza del cranio della donna.
I dubbi da chiarire
La vittima è stata trovata in un casolare isolato, in piena zona di campagna, a poca distanza dall’argine del Po di Goro, uno dei rami del fiume. Indagini per quanto accaduto in via Fine, strada che va in direzione opposta, rispetto al centro abitato: si segnalano poche case abitate e diversi casolari abbandonati.
Il delitto è accaduto intorno alle ore 16 dello scorso lunedì 28 marzo, la donna era però giunta in ospedale ancora viva, ma i sanitari avrebbero scoperto soltanto al suo arrivo la presenza di un colpo di pistola alla nuca.

Proprio grazie ad una Tac si sarebbe scoperta la presenza di un corpo esterno, compatibile con la presenza di un proiettile all’interno del cranio. Inevitabile il ricovero d’urgenza e il conseguente decesso. In casa non è stata trovata alcuna arma da fuoco, nello specifico una pistola. Resta anche da chiarire il movente del delitto e l’autore del delitto.
La Procura di Rovigo ha intanto aperto le indagini, ma al momento senza alcun indagato e neanche eventuali sospettati per la morte della donna. La zona in cui si trova la casa è situata fra la Regionale 495 e la Provinciale 44. Sta di fatto che la zona che arriva al casolare è stata transennata per consentire i rilievi da parte della Scientifica. Un lungo lavoro di analisi, effettuato durante le ore successivo al delitto, così da chiarire quanto avvenuto nel casolare di campagna.