Le novità sul caso del boss Matteo Messina Denaro riguardano la nipote: perché l’avvocato Lorenza Guttadauro ha rinunciato al mandato.
La nipote di Matteo Messina Denaro, capomafia arrestato di recente a Palermo durante una operazione dei Ris, avrebbe rinunciato al mandato per la difesa del boss. C’è un motivo in particolare che l’avrebbe spinta a fare tutto questo.

La nipote del capomafia avrebbe infatti richiesto alla Corte di Assise d’Appello di Caltanissetta di poter avere maggior tempo tale da preparare l’arringa difensiva, privata invece per la giornata di giovedì 9 marzo 2023. A riportare la notizia è l’agenzia ANSA.
La vicenda e i motivi
Lorenza Guttadauro è la nipote di Messina Denaro che avrebbe dovuto difendere il boss imputato per le strage di Capaci e via D’Amelio. L’udienza è prevista per il prossimo 9 marzo, ma l’avvocato ha rinunciato al momento, non avendo tempo per preparare l’arringa difensiva. Durante l’udienza dello scorso 18 gennaio, a distanza di due giorni dall’arresto del boss, la penalista avrebbe chiesto un termine per studiare gli atti del processo, cosa fino ad allora seguita dai legali d’ufficio.
La partecipazione agli interrogatori, nonché le visite allo zio detenuto nel carcere di massima sicurezza di L’Aquila, non le avrebbero consentito di approfondire la questione in un processo complesso e che avrebbe avuto bisogno di un maggiore tempo per studiare tutte le carte. In primo grado il boss è stato condannato all’ergastolo, ma alla scorsa udienza aveva deciso di non partecipare in videoconferenza.

L’avvocato è figlia di Filippo Guttadauro e Rosalia Messina Denaro detta Rosetta, sorella del boss attualmente al regime di 41-bis dopo l’arresto avvenuto presso una clinica privata di Palermo. Una latitanza interrotta dopo circa 30 anni, ora il prosieguo dei processi a carico del boss accusato di vari reati. L’uomo si sta attualmente curando in carcere per un tumore al colon scoperto durante la latitanza sotto il falso nome di Andrea Bonafede.
Proprio Matteo Messina Denaro aveva di recente scelto l’avvocato di fiducia per difendersi, ma ora tutto potrebbe cambiare, almeno per questo versante. Una famiglia dai contorni ben definiti. Il nonno di Lorenza Guttadauro si chiama Giuseppe ed è indicato come il boss storico di Brancaccio.
Non è il primo familiare che difende
Non si tratta della prima volta in cui l’avvocato Guttadauro svolge assistenza legale per qualche familiare. Ha assistito sua zia Anna Maria Messina Denaro, l’altra sorella del boss, suo fratello Francesco e il marito Girolamo Bellomo detto Luca. Bello è stato arrestato durante l’operazione “Eden 2” con l’accusa di aver curato gli interessi del boss di casa: condanna in Appello a 10 anni.
Gli investigatori lo hanno etichettato come il rappresentante degli affari di Matteo Messina Denaro in tutta la provincia di Trapani. Filippo Guttadauro, padre dell’avvocato, è ancora al regime di 41-bis dopo l’arresto avvenuto a marzo 1994 e la condanna a 14 anni di reclusione per associazione mafiosa.

Di recente anche la madre dell’avvocato è stata arrestata. L’accusa della Procura di Trapani è quella di aver favorito la latitanza del fratello, fatto circolare i “pizzini” e gestito le risorse economiche per conto del boss.
La donna qualche giorno fa si è avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al giudice per le indagini preliminari Alfredo Montalto. Con la rinuncia dell’avvocato Lorenza Guttadauro, inoltre, la Corte d’Appello di Caltanissetta potrebbe nominare un avvocato d’ufficio. L’altra ipotesi è che l’imputato nomini un avvocato di fiducia per l’arringa difensiva in programma il prossimo 9 marzo.
Messina Denaro è accusato di essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio che causarono la morte, fra gli altri, dei giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.