Matteo Valdambrini è lo studente universitario accusato di riduzione in schiavitù e violenza sessuale. Era a capo di una sette satanica e avrebbe abusato di alcuni adolescenti. La ricostruzione del caso.
Sono dodici gli anni richiesti in Appello per Matteo Valdambrini. Si tratta dellostudente universitario, ritenuto presunto capo di una setta satanica. Avrebbe approfittato di alcuni adolescenti per compiere degli abusi.

Il processo è in corso a Firenze e lo studente è accusato di aver costretto gli adepti a subire atti sessuali, con la scusa di averli convinti della presenza del “Diavolo” in persona, da qui il convincimento delle vittime circa il suo potere.
Chi è lo studente che avrebbe guidato la setta satanica
Matteo Valdambrini, alias “Diavolo”, è stato arrestato a giugno 2020. Si tratta di un ragazzo originario di Montemurlo, paese della provincia di Prato, che all’epoca dei fatti stava frequentando la facoltà di Economia Aziendale presso l’Università di Firenze. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, il ragazzo avrebbe fondato una presunta setta satanica nel 2015 per poi iniziare un percorso con i suoi adepti.
Si tratta in questo caso di giovani che avrebbe plagiato e poi successivamente abusato: sono queste le accuse che la procura ha ribadito nei confronti dell’allora studente universitario.
Nel caso specifico, infatti, i prescelti da Valdambrini sarebbero stati sottoposti ad alcuni ritri di iniziazione che si svolgevano presso alcuni luoghi, scelti appositamente dal ragazzo. Stando all’accusa, inoltre, Valdambrini avrebbe consacrato gli stessi con “il morso del vampiro“. Avrebbe morso gli adepti sulle braccia, evocando l’essenza di un lupo mannaro.

Lo stesso Valdambrini avrebbe fatto credere ai seguaci di essere Omen, nello specifico quindi il “Diavolo“, in grado di sfruttare i suoi poteri sovrannaturali. Li avrebbe persuasi a tal punto da fargli credere di essere stati scelti, così da conquistare la missione di “salvare il mondo“. A ciò si sarebbe aggiunta anche la scelta di stabilire delle nuove identità (Atena, Amon, Lilith e tanti altri).
Secondo quanto ribadito dall’accusa, gli incontri si sarebbero tenuti presso l’ex ospedale psichiatrico Banti a Firenze. Altri luoghi sonno l’ex convitto Cicognini e l’ex cementificio di Prato, nonché la Villa Sbertoli a Pistoia.
Le indagini parlano di presenti abusi sessuali, riti di iniziazione come il morso del vampiro (Valdrambrini avrebbe inferto ferito gli adepti all’altezza delle braccia, evocando la presenza nel suo corpo di un lupo mannaro).
Il processo
Intanto in primo grado, dopo l’arresto nel 2020, Matteo Valdambrini era stato condannato a 6 anni di carcere per cinque episodi di violenza sessuale. Assolto invece dal reato di riduzione in schiavitù.
A dicembre 2021 è stato successivamente condannato con rito abbreviato a sei anni di reclusione. Nessuna condanna a suo carico per altri sei episodi di presunte violenze sessuali, contestate dalla Procura di Firenze, così come del reato di riguardante la schiavitù.

Accusato da 13 adolescenti, in primo grado era stato però assolto da 8 presunti abusi. Valdrambrini è stato condannato per cinque violenze sessuali, con tanto di risarcimento economico per le vittime. La somma spettante dovrebbe essere decisa in sede civile. “Mi ha detto che era posseduto da una forza soprannaturale. Che era satana, un mannaro“, ha spiegato una ragazzina la cui testimonianza è riportata su Libero.
Ora toccherà ai giudici decidere il prossimo 24 maggio cosa fare in sede processuale. Ciò avverrà non prima però di aver ascoltato le parole dell’avvocato difensore Sigfrido Feynes. Tutto questo è partito dopo la denuncia di madre, visibilmente preoccupata per i comportamenti dei due figli, che da mesi partecipavano ad alcuni particolari e strani incontri nei boschi. A distanza di qualche tempo è arrivata la scoperta, poi le indagini e i dettagli macabri sui riti.