Dopo il caso della prof di Trento trovata morta dopo aver acquistato online il Kit del suicidio, ora spunta fuori un secondo caso. E’ un ragazzo romano di 25 anni, suicidatosi con dei farmaci letali acquistati sul web
Sul caso indaga la Procura di Roma dopo che una seconda persona si è suicidata avendo acquistato precedentemente un kit contenete un mix di farmaci letali online. La vittima è un rider romano di 25 anni, trovato morto dalla famiglia in casa. Il giovane suicida aveva acquistato per 400 euro il kit sul web.

Gli inquirenti stanno cercando di individuare chi ha venduto online i farmaci. Si pensa si possa trattare di un uomo dell’Ontario di 57 anni, Kenneth Law, attualmente in carcere a Toronto (Canada). Non è il primo caso del genere che si registra nel nostro Paese. Solo il mese scorso a Trento una professoressa in pensione si è tolta la vita utilizzando proprio lo stesso kit per aspiranti suicida acquistato su un sito web.
Le indagini portate avanti dagli inquirenti hanno consentito di scoprire che ben 8 persone avevano ordinato online i prodotti letali in diverse regioni d’Italia. Il 25enne romano non era tra questi poiché il suicidio è avvenuto nel 2021 ma alla luce dei recenti sviluppi, l’attività investigativa ha riaperto il caso scoprendo la verità sulla sua morte. Il giovane avrebbe fatto un bonifico di 400 euro, con spese di spedizione comprese, per acquistare il kit con il quale avrebbe deciso di togliersi la vita.
25enne romano si toglie la vita con il kit del suicidio. Secondo caso in Italia
Preoccupa la situazione in Italia per le due morti avvenute attraverso l’uso del kit appositamente creato e messo in vendita online per suicidarsi. Sull’ultimo caso avvenuto a Roma indaga la Procura della Repubblica capitolina, con il sostituto procuratore Eugenio Albamonte titolare del fascicolo, che da mesi lavora su un’inchiesta con ipotesi di reato d’istigazione al suicidio.

Secondo una prima ricostruzione il 25enne dopo aver fatto il bonifico ha atteso qualche giorno l’arrivo del pacco. Una volta giunto a destinazione il ragazzo è improvvisamente scomparso. La madre preoccupata dell’assenza prolungata dal figlio si era recata dai carabinieri della caserma di San Giovanni, per denunciarne l’allontanamento sospetto. Partite le ricerche, gli uomini dell’Arma dei carabinieri hanno ritrovato il rider morto. Era il 24 ottobre del 2021. Il giovane si era tolto la vita sulla terrazza dell’abitazione con la quale viveva con i genitori in zona Re di Roma.
Dopo l’orrenda scoperta i familiari del giovane 25enne sperano venga fatta giustizia scoprendo chi ha venduto i farmaci letali a loro figlio. Nel frattempo, gli investigatori hanno analizzato il computer del venticinquenne acquisendo il contenuto delle email che il ragazzo ha inviato al venditore. Il giovane soffriva di disturbi psicologici ed era seguito da uno psicoterapeuta. Non era la prima volta che aveva tentato il suicidio. Il primo tentativo risale a dieci anni fa quando il 25enne era finito in ospedale dopo essere stato salvato dai carabinieri della Stazione di San Lorenzo a Roma.
L’indagine dell’Interpol: 1.200 kit venduti in tutto il mondo
L’indagine avviata dalla Procura di Roma sul caso del ragazzo trovato morto è nuova dopo quella iniziata dalla divisione italiana dell’Interpol sul canadese 57enne Kenneth Law, arrestato nei giorni scorsi a Toronto con l’accusa di aver venduto oltre mille kit del suicidio in 40 Paesi in tutto il mondo compresa l’Italia.
L’uomo, un ex ingegnere aeronautico e chef avrebbe ideato il kit e messo in vendita il prodotto su alcuni siti da lui gestiti. Dopo il boom degli acquisti online avvenuti in Inghilterra, se ne registrano 100, e le conseguenti sette morti sospette, l’indagine ha portato al riconoscimento dell’uomo. Il sedicente 57enne è accusato di consulenza e istigazione al suicidio. Tra le persone decedute dopo aver indossato una maschera facciale a base di nitrito di sodio, contenuta nel kit, c’è anche la 63enne originaria dell’Aquila ma residente a Trento trovata morta nel suo appartamento in Borgo Valsugana.
Come riporta la polizia, le indagini sono iniziate dopo la morte improvvisa di una persona a Toronto che aveva ingerito una sostanza letale. A contattare le autorità italiane del probabile pericolo era stata l’Interpol Canadese. Successivamente, dopo aver bloccato i siti gestiti da Law dove era possibile acquistare il kit, l’uomo è stato arrestato lo scorso 31 marzo 2023.