Killer uccide 2 donne nella stessa città. Giallo sul movente | Cosa è successo

Killer uccide due donne in provincia di Catania. Sono state trovate morte, assassinate entrambe a colpi di pistola. E’ giallo sul movente

Stamattina il paese di Riposto, provincia di Catania, si è svegliato con una notizia scioccante. Due assassini avvenuti a distanza di poco. Due femminicidi avvolti nel mistero. Il corpo della prima vittima, una donna di 45 anni, è stato rinvenuto all’interno della sua auto, una Suzuki. Non è ancora nota l’identità della donna. Di lei, il quotidiano La Stampa, ha divulgato solo le iniziali: M.M.

Killer due donne
Killer uccide due donne nella stessa città. E’ mistero sul movente – (ansa) qnm.it

L’altra vittima è una donna poco più grande d’età, 50 anni. Il cadavere di questa seconda vittima è stato ritrovato in strada in via Roma. Anche per lei, ancora non è dato sapere il nome e il cognome. Nel frattempo le indagini sono partite. Il sicario ha sparato con un’arma da fuoco le due donne uccidendole sul colpo.

E’ mistero sul movente che ha portato il killer ad agire così violentemente. Nel frattempo, il presunto sicario si sarebbe suicidato vicino alla caserma dei Carabinieri della stazione di Riposto. Le indagini sono in corso per capire se tra i due omicidi ci sia un legame.

Giallo nel catanese: duplice omicidio, uccise due donne a colpi di pistola | Mistero sul movente

La provincia di Catania è avvolta nell’agghiacciante mistero delle due donne uccise a colpi di pistola. I corpi ritrovati stamattina. Il primo appartiene ad una 45enne che poco prima di essere ritrovata cadavere sul lungomare Pantano, località Riposto, aveva fatto rifornimento alla sua autovettura da un benzinaio.

Killer due donne uccise
Killer uccide due donne nella stessa città in provincia di Catania: ammazzate con un colpo di pistola – (ansa) qnm.it

Secondo quanto si apprende dalle prime notizie arrivate, il sicario le avrebbero sparato alla testa. Anche l’altra donna 50enne, trovata riversa in strada è morta per le ferite da arma da fuoco. Le indagini portate avanti dal comando provinciale di Catania mirano a capire se dietro i due delitti ci sia un legame comune. Anche se gli uomini dell’Arma fanno sapere di avere una pista da seguire.

Dopo il ritrovamento del corpo della donna sul lungomare Pantano, i sanitari del 118 arrivati sul posto hanno tentato di rianimare la 50enne ma i tentativi sono stati vani. La donna è deceduta. È la seconda donna trovata morta nel giro di poco tempo nel paese dopo il corpo senza vita della 45enne trovato in un auto vicino al porto turistico.

Il killer stamattina ha seminato morte lungo le strade della riviera Jonica prima di giungere nei pressi della caserma dei carabinieri di Riposto aprendo nuovamente il fuoco. Questa volta a morire è il sicario stesso dopo che ha rivolto l’arma verso se stesso e premuto il grilletto. Le indagini sono in corso. Si aspettano nuovi aggiornamenti sul doppio delitto.

Chi sono le vittime

Le donne trovate senza vita sono Carmelina Marino di 48 anni e Santa Castorina di 49. L’uomo che le ha uccise e si è tolto la vita è Salvatore La Motta: si tratta del fratello del boss Benito La Motta che si trova in carcere per una condanna all’ergastolo.

Risposto omicidi
Due donne uccise e un uomo suicida, la tragedia di Riposto

L’autore dei due omicidi si faceva chiamare Turi, suo fratello era stato arrestato a luglio 2020 in seguito ad una inchiesta per omicidio. Gli inquirenti lo avrebbero indicato come referente a Riposto della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano.

Il ritrovamento

La 48enne è stata trovata nella zona del porto all’interno dell’auto Suzuki Ignis a non molta distanza dal porto turistico. Carmelina Marino lascia due figli e sarebbe morta molto probabilmente dopo aver effettuato un rifornimento presso una stazione di servizio.

Santa Castorina è stata invece trovato nei pressi di villa Pantano, all’angolo con corso Italia, in una zona centrale del paese. Era a terra sul marciapiede con l’auto all’interno della quale vi era il suo cagnolino in attesa. Inutili i tentativi di rianimazione, così come ribadito da un testimone che ha assistito al momento dei soccorsi. La Motta è stato trovato senza vita davanti alla caserma dei carabinieri: avrebbe usato la stessa arma che ha ucciso le due donne.