Il caso sulla scomparsa di Cristina Golinucci e l’appello della madre che chiede giustizia dopo trent’anni. Cosa emerge sulla vicenda.
La mamma di Cristina Golinucci, giovane scomparsa il primo settembre 1992 davanti al convento dei Frati Cappuccini di Cesena, ha lanciato un appello che tocca da vicino anche un altro caso avvenuto in quegli anni. La giovane sparì e da allora in poi non si seppe più nulla. “Da 30 anni aspetto giustizia, la morte di mia figlia è legata al convento di Ronta“, ha ribadito Marisa Degli Angeli. Un grido che arriva in seguito all’apertura del caso, insieme a quello di Chiara Bolognesi, 18enne trovata morta nel 1992 nel fiume Savio.

Proprio i resti di Chiara sono stati riesumati davanti al procuratore capo Maria Teresa Cameli e al pubblico ministero Brunelli. La Procura di Forlì ha intanto riaperto entrambi i casi per fare luce su quanto accaduto. Proprio la madre di Golinucci ha spiegato alcuni dettagli sulla delicata vicenda che va avanti da ormai 30 anni a questa parte.
Cristina Golinucci e Chiara Bolognesi, il filo conduttore dei due casi
Marisa Degli Angeli ha chiesto giustizia e verità per riavere i resti della figlia di cui non si hanno più notizie dal primo settembre 1992. La donna ha rilasciato una intervista al quotidiano la Repubblica per parlare della vicenda. “Ci sono i casi di abusi sessuali su due ragazze, subiti da parte di un uomo vicino ad ambienti religiosi. Ho incontrato una delle due vittime, mi ha detto: se Cristina si è ribellata alla violenza, lui l’ha senz’altro uccisa“, ha ribadito la mamma di Cristina Golinucci.

Una novità che arriva a distanza di tanto tempo e viene accolta come un vero terremoto emotivo, specialmente a distanza di anni di continui illusioni e tanta sofferenza. La ricostruzione di quei momenti e il dolore per la scomparsa della figlia. “Sono trent’anni che aspetto verità e giustizia per mia figlia Cristina, scomparsa il 1° settembre 1992. Quella notte, mentre la cercavamo, i carabinieri ci dissero: andate a dormire tranquilli, sarà una fuitina, vedrete che tornerà. Ma io conoscevo mia figlia, sapevo che non poteva essere così. Abbiamo passato la notte in piedi. Alla mattina mi sono detta: Cristina non tornerà più“, ha confessato la donna.
Cristina Golinucci scomparsa a 21 anni da Ronta di Cesena, un altro caso complicato come quello di Chiara Bolognesi, 18enne sparita il 7 ottobre 1992, ritrovata morta dopo poco più di 20 giorni nel fiume Savio. Per quest’ultimo episodio si parlò di suicidio, ora la riapertura di entrambi i fascicoli. Fatto sta che i destini delle due ragazze potrebbero essere molto vicini, avendo frequentato stessa scuola e ambienti religiosi, da qui le indagini.
L’appello di Marisa Degli Angeli
L’avvocato della famiglia Golinucci, Barbara Iannuccelli, parla di un possibile omicidio “per mano dello stesso assassino. La donna ha ribadito di aver capito che sua figlia Cristina era morta. “Iniziavano le celebrazioni per il millenario della pieve, lei era molto religiosa, avrebbe certamente partecipato: niente. Così salimmo al convento, e i carabinieri liquidarono la scomparsa come una fuitina. Impossibile. Io sono trent’anni che aspetto di sapere dove sono i resti di mia figlia, per poterli seppellire qui nel cimitero del nostro paesino, accanto alla tomba di suo padre, che chiuso nel suo dolore, nove anni dopo, si è ammalato di tumore e in sei mesi se ne è andato“, ha spiegato la donna.

La relazione fra la scomparsa di Cristina Golinucci e il legame con la morte di Chiara Bolognesi vengono messi sulla stessa lunghezza d’onda da chi si occupa delle indagini. “Ricordo quei venti giorni fra la scomparsa di Chiara e il ritrovamento del corpo. In quel periodo eravamo legati a un comune dolore. Poi Chiara è stata trovata, e la famiglia si è chiusa nel silenzio. Rispetto la loro idea e la loro riservatezza, certamente legata allo stigma del suicidio. È un macigno per i familiari“, ha spiegato Marisa Degli Angeli.