Caso Trump, il procuratore avverte: “Basta intimidazioni politiche”

Dopo l’udienza di quindici giorni fa a New York prosegue il clima di tensione intorno alla procura di Manhattan

“Si tratta di una vera e propria campagna di intimidazione che non possiamo tollerare e che chiediamo che venga immediatamente sospesa…”

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Trump nella conferenza stampa dopo l’incriminazione – Credits ANSA (QNM)

Sono le parole pronunciate ieri dal procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg che ha citato in giudizio il rappresentante repubblicano degli Stati Uniti Jim Jordan, protagonista di alcune dichiarazioni ‘forti’ circa la natura politica dell’indagine che riguarda l’ex presidente statunitense Donald Trump.

Caso Trump, la sfida tra le procure

Si tratta di una sfida anche sul piano politico tra la magistratura americana e alcune istituzioni repubblicane del congresso. Inutile dire che l’incriminazione di Trump, con i numerosi capi d’accusa che lo riguardano, viene visto dai repubblicani come una ritorsione politica. Soprattutto dopo la decisione dell’ex presidente di ricandidarsi alla Casa Bianca anche dopo i fatti di Capitol Hill.

I repubblicani dal canto loro gridano invece al complotto e a un uso politico della giustizia. Perché quella contro Trump è la terza indagine di un certo peso. Al punto che Jim Jordan, presidente del comitato giudiziario della Camera dei rappresentanti a guida repubblicana, ha chiesto una inchiesta e un mandato di comparizione per Mark Pomerantz, l’ex procuratore che tempo fa aveva guidato una lunga indagine della procura di Manhattan contro Trump.

Una questione politica

Bragg come tutti i procuratori è eletto su mandato. Ed è un democratico. E ha definito il mandato di comparizione di Jordan “una incursione incostituzionale in un procedimento penale, una sorta di vendetta per aver coinvolto Trump nel primo atto d’accusa di un ex presidente degli Stati Uniti”.

Intanto però mentre le udienze del processo a Trump dopo l’udienza davanti al grand jury sono state rinviate a dicembre, il giudice distrettuale Mary Kay Vyskocil ha fissato la prima udienza su questo già mercoledì 19 aprile. Jordan potrà rispondere alle accuse di Bragg fino a lunedì prossimo.

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Alvin Bragg il procurayore distrettuale d Manhattan – Credits ANSA (QNM)

Anche la procura sotto accusa

La scorsa settimana, Trump si è dichiarato non colpevole di 34 reati di falsificazione di documenti aziendali per nascondere un pagamento di 130mila dollari per comprare il silenzio della pornostar Stormy Daniels prima delle elezioni del 2016 sulla sua presunta relazione con lui, cosa che l’ex presidente nega.

Sotto inchiesta però anche l’utilizzo di fondi federali da parte del procuratore distrettuale per le sue indagini su Trump. Cosa per altro ammessa da Bragg. Che ha confermato di aver utilizzato 5mila dollari di fondi federali per indagare su Trump e la sua azienda tra il 2019 e il 2021.