La detenzione di Alfredo Cospito continua a diventare motivo di discussioni: qual è l’ultima decisione del ministro Nordio e le conseguenze.
Cospito è un uomo accusato di rapporti con gli anarchici e attualmente rinchiuso nel carcere di Opera dopo il trasferimento da quello di Sassari-Bancali. Il protagonista della Federazione Anarchici Italiani ha iniziato uno sciopero della fame da oltre 110 giorni, soltanto da poco avrebbe iniziato ad assumere degli integratori.

Cospito è stato di recente ricoverato nel reparto penitenziario dell’ospedale San Paolo di Milano in seguito al peggioramento delle condizioni di salute. Nel frattempo emergono però nuovi dettagli sulla richiesta di revoca del regime 41 bis. Nuovo colpo di scena sulla vicenda e decisione che potrebbe aprire nuovi scenari.
La scelta del ministro Nordio
Proprio Carlo Nordio, in qualità di ministro della Giustizia, ha respinto la richiesta di revoca del 41 bis per l’anarchico Alfredo Cospito. L’esponente politico ha parlato alla Camera della vicenda che rischia di inasprire la già tesa situazione sull’anarchico che da mesi si sta opponendo ad ogni tentativo di mangiare.
Respinta di fatto la richiesta della difesa di Cospito. “Dopo aver acquisito i pareri ho firmato il decreto con cui è stata respinta la richiesta di revoca del 41 bis per Alfredo Cospito. Gli elementi di novità addotti dalla difesa non sono dotati dalla necessaria portata demolitoria dei presupposti per il mantenimento di questo regione”, ha spiegato Nordio alla Camera.

Il ministro ha parlato di una possibilità, qualora si dovesse decidere di revocare il regime di 41 bis, in grado di aprire un “precedente pericoloso” per tutta una serie di motivi. “Chiunque adottasse la stessa strategia potrebbe ottenere la revoca e si aprirebbe la strada per le richieste di una moltitudine di mafiosi“, ha spiegato Nordio.
Rigettata la richiesta, senza “farsi influenzare” dalla requisitoria del procuratore generale di Cassazione, datata 8 febbraio 2023, “perché non è stato mai richiesto e non è mai stato comunicato“. Emerge anche un dettaglio sulle condizioni di salute di Nordio che restano costantemente monitorate “in tempo reale“.
La motivazione
Ministro Nordio sulla stessa lunghezza di Francesco Saluzzo, procuratore generale di Torino, in merito alla scelta di non ribaltare quanto inizialmente deciso, anzi. “Postulare che la misura va revocata perché non ha raggiunto lo scopo sarebbe come dire che se la detenzione non raggiunge i fini assegnati. Essa dovrebbe essere revocata“, ha ribadito il procuratore aggiunto Saluzzo.
Il ministro della Giustizia Nordio ha parlato alla Camera anche del documento, citato da Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia (vicepresidente Copasir). Si para in tal senso dei colloqui che Cospito avrebbe avuto con alcuni esponenti della criminalità organizzata.
L’informativa tenuta alla Camera riguarda l’anarchico e anche il documento diffuso da Donzelli e Andrea Delmastro Delle Vedove. Una vicenda che va avanti ormai da mesi fra rivolte di piazza, proteste violente degli anarchici e lo sciopero della fame ad oltranza indetto da Alfredo Cospito.

Saluzzo ha parlato dell’utilizzo ideologico e del “corpo come un’arma” per quel che riguarda lo sciopero della fame indetto da Cospito. “Ciò dimostra che Cospito, ancorché detenuto, abbia la possibilità di mantenere contatti con una vasta area di gruppi ideologici. Nonostante si tratti di una galassia fluida, non vi è dubbio che il messaggio di Cospito raggiunga molti componenti di essa e che da questi venga tradotta in azioni concrete“, ha ribadito il pg Saluzzo.
Proprio Carlo Nordio, in qualità di ministro della Giustizia, ha infatti parlato di elementi di novità della difesa che “non hanno alcuna necessaria portata per demolire il regime di 41 bis” nel caso di Cospito. Le parole del ministro arrivano nel pomeriggio di mercoledì 15 febbraio 2023. Potrebbero essere diretta conseguenza di nuove proteste in vista del prossimo fine settimana nelle varie città, in primis Roma e Milano (ma non solo).