La follia omicida di un uomo che accoltella la moglie e la suocera davanti gli occhi dei due figli è accaduto ad Arezzo. A chiamare la polizia la figlia maggiore con una telefonata scioccante
Un doppio femminicidio avvenuto in un’appartamento di un palazzo sito a Porta San Lorentino, centro storico di Arezzo tra la mezzanotte e l’una di questa mattina ha sconvolto i residenti di zona per l’efferatezza con cui sono stati perpetuati i delitti. Un uomo di 50 anni ha massacrato a coltellate prima la moglie e dopo la suocera.

I due omicidi sono avvenuti davanti ai figli: un’adolescente di 16 anni e una bambina. La suocera dell’assassino è deceduta subito mentre la moglie è stata trasportata all’ospedale San Donato in gravissime condizioni. A nulla sono servite le pronte cure dei medici, la donna è poi morta alle quattro della mattina.
A contattare la polizia è stata la figlia maggiore dell’uomo. Una telefonata agghiacciante in cui si sente la giovane ragazzina pronunciare una frase scioccante: “Mio padre è un assassino, correte è una tragedia”. Il 50enne è stato arrestato dai poliziotti.
Doppio femminicidio: 50enne accoltella moglie e suocera davanti ai figli
L’autore dei due omicidi è un uomo di 50 anni di origine magrebina. Dopo aver ucciso con un coltello sia la moglie che la suocera davanti gli occhi attoniti dei due figli, l’uomo è stato arrestato dagli agenti della Polizia di Stato di Arezzo. Ad allertare i soccorsi è la figlia maggiore, un’adolescente di 16 anni che, dopo aver assistito alla morte della mamma e della nonna non ha esitato ad alzare la cornetta e a specificare che il padre era un assassino.

Portato in questura dagli agenti, l’uomo è stato interrogato fino all’alba di oggi, 13 aprile, dal pubblico ministero Marco Dioni. Prima dell’interrogatorio il pm di turno aveva compiuto un sopralluogo della scena del crimine insieme al capo della Squadra Mobile Sergio Leo a cui sono affidate le indagini sul doppio femminicidio.
Teatro del doppio delitto è un palazzo di viale Benedetto Varchi, nel centro storico della città. E’ da poco passata la mezzanotte, i condomini sono a letto. Tutto tace quando, all’ultimo piano si ode un urlo atroce. In quel momento il magrebino impugna un coltello da cucina e si fionda contro la moglie, più o meno coetanea. Poi si dirige verso la suocera e continua a infierire con la lama sul corpo della 70enne. L’anziana muore sul colpo. A terra la figlia della donna in un lago di sangue, ma ancora viva. Cosa abbia scatenato quella violenza inaudita rimane un mistero.
La fuga dell’assassino e la confessione
Dopo aver commesso il doppio delitto l’uomo tenda la fuga scappando giù per le scale. Si rifugia nel piazzale adiacente al portone di casa. Nel frattempo i due figli si sono svegliati e davanti ai loro occhi la scena è atroce. La primogenita 16enne telefona disperata al 118: “Correte, è successa una tragedia, mio padre è un assassino”.

In pochissimo tempo sul luogo del fatto arriva una volante della Polizia. Quando arrivano gli agenti, il 50enne corre verso di loro urlando: “Le ho ammazzate, le ho ammazzate”. I poliziotti lo fermano e lo portano in questura. Giungono anche i carabinieri e due ambulanze. Una delle due vittime è ancora viva. Parte la folle corsa verso l’ospedale più vicino ma i medici non riusciranno a salvarle la vita. La donna muore nel cuore della notte lasciando orfani i due figli.
I poliziotti allontanano i figli, testimoni oculari di quanto accaduto in casa loro. Nell’abitazione al terzo piano arriva la Scientifica, il capo della Mobile Sergio Leo e il pm Marco Dioni. Secondo quanto si apprende dalle prime indiscrezioni riportate dal Corriere, sembrerebbe che in casa il clima fosse teso già da qualche tempo. I rapporti fra la coppia di coniugi erano molto logorati ed ecco perché l’anziana donna, suocera dell’assassino, era presente in casa. Un modo per cercare di placare gli animi qualora la situazione fosse degenerata. Ma questa volta le buone intenzioni della donna non hanno portato all’esito sperato.