Tennis, Emma Raducanu sotto i ferri: salterà altri due tornei dello Slam

Momento difficilissimo per la tennista britannica Emma Raducanu costretta a saltare sia Roland Garros che Wimbledon a causa di un infortunio ai polsi

Sogni di gloria rinviati per Emma Raducanu. La giovanissima tennista britannica dopo la vittoria allo US Open del 2021 che aveva sorpreso il mondo non è più riuscita a vincere. Ma spesso nemmeno a giocare.

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Emma in ospedale dopo l’intervento – Credit Emma Raducanu (QNM)

Una serie di infortuni l’hanno tenuta lontana da quasi tutti i tornei. E quando è riuscita a scendere in campo, i risultati sono stati molto lontani dalle aspettative.

Emma Raducanu, quatto mesi di stop

A spiegare la situazione ai fan con un post pubblicato sul suo account di Instagram è stata la stessa Raducanu, cittadina britannica figlia di un padre di origine rumena e una madre orientale. La tennista ha spiegato che i prossimi mesi saranno di inattività per affrontare alcuni interventi a entrambi i polsi e a una caviglia.

Niente tennis per la ventenne per lo meno fino ad agosto. Emma salterà sicuramente Parigi e Wimbledon e molto difficilmente, a meno di un recupero record, potrà essere di nuovo in campo a Flushing Meadows.

“Troppo dolore…”

“Mi addolora perdere gli eventi estivi, ho cercato di minimizzare i problemi ma gli interventi sono la miglior procedura possibile” scrive nel suo post Emma Raducanu che sorride davanti all’obiettivo, in un letto d’ospedale e con il braccio destro ingessato.

Davvero sfortunata la sua carriera che dopo la vittoria allo US Open ha affrontato una gran quantità di problemi. Un calvario durato 18 mesi tra caviglia, polso destro, polso sinistro, addome e ancora polso destro. Al momento Emma Raducanu è all’85esimo posto del ranking mondiale e quando rientrerà sarà sicuramente molto al di sotto della posizione numero 100.

“Il dolore era davvero troppo – ha detto la ventenne scrivendo direttamente ai suoi fan – ho fatto di tutto per gestirlo riducendo drasticamente il carico di allenamento e curandomi. Ma non è abbastanza…”