La decisione del Giudice Sportivo dopo i cori partiti dal settore più caldo del tifo biancoceleste nel derby del 19 marzo
I cori di natura razziale cantati da parte della Curva Nord, occupata dai tifosi biancocelesti, durante l’ultimo derby, sono stati esaminati dal Giudice Sportivo, che ha preso una decisione in vista del match di sabato prossimo contro la Juventus. E’ arrivata la sentenza degli organi federali, che hanno deciso di punire i tifosi biancocelesti.

In occasione dell’ultima stracitaddina, vinta dalla Lazio 1-0 con gol segnato da Zaccagni ad inizio ripresa, si sono registrati cori beceri e offensivi, di natura religiosa. Sui socil poi era comparsa anche la foto di un tifoso con la maglia biancoceleste e il numero 88, con sopra il nome di Hitlerson. Fatti che hanno portato il Ministro dello Sport Abodi a prendere posizione e il giudice sportivo ad intervenire. La decisione è arrivata nel primo pomeriggio e rappresenta una (piccola) doccia fredda per il club biancoceleste.
Il Giudice sportivo infatti ha chiuso per un turno, con sospensiva, la Curva Nord, per i cori intonati da una parte die tifosi biancocelesti durante la sfida con la Roma dello scorso 19 marzo. Nel comunicato ufficiale si legge che l’organo giudicante ‘delibera di sanzionale la Società Lazio con l’obbligo di disputare una gara con il settore denominato Curva Nord privo di spettatori. Dispone, per motivi suddetti, la sospensione della pena per il periodo di un anno, con l’esplicita e preventiva avvertenza che, se durante tale periodo sarà commessa analoga violazione, la sospensione sarà revocata e la sanzione sarà aggiunta a quella inflitta per la nuova violazione’.
Il ruolo della Lazio nella vicenda

Nel comunicato del Giudice, si è dato il giusto risalto anche al comportamento della società Lazio, che subito ha condannato con fermezza i cori discriminatori. “Ritenuto, nondimeno, di dover valorizzare, anche ai fini dell’applicazione delle attenuanti di cui all’art. 29 C.G.S., nonché della sospensione condizionale di cui all’art. 28, comma 7, C.G.S., la disponibilità ed il comportamento collaborativo della Soc. Lazio nel coadiuvare le Forze dell’ordine nell’attività di individuazione dei responsabili e nel prevenire, anche con pubblica dissociazione, il ripetersi di simili deprecabili manifestazioni”, si legge nel comunicato.La società aveva infatti condannato l’atteggiamento di una parte della tifoseria, collaborando con le autorità per riconoscere i responsabili. “La Lazio si dissocia da qualsiasi comportamento di questo tipo, illegale e anacronistico, essendo innanzitutto parte lesa da tali comportamenti – aveva scritto in una nota il club -. Anche in questo caso abbiamo messo in campo già prima e durante la partita di domenica scorsa Lazio-Roma la nostra organizzazione per la sicurezza, presieduta dal Prefetto Nicolò D’Angelo, già vicecapo della Polizia, per applicare severamente il codice etico, individuare i responsabili, inibirne l’accesso allo stadio e costituendoci parte civile per il risarcimento dei danni provocati”.
La decisione su Lazio-Juventus
L’atteggiamento del club è stato premiato. La squalifica con sospensiva permetterà alla società di lasciare aperta la curva nord sabato nel match contro la Juventus. Al prossimo episodio, scatterà automaticamente la squalifica.