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La Spagna e gli spagnoli si godono la giornata del trionfo. Da una parte il tripudio sotto forma d’inchiostro dedicato dai più prestigiosi quotidiani europei alla schiacciante vittoria iberica nella finale di Kiev, dall’altra l’amarezza tutta italiana per non aver portato a termine la missione, coronare il sogno e tornare sul tetto d’Europa dopo 44 anni. La Spagna è in modo legittimo campione del vecchio continente ma ciò che ha fatto esaltare i giornalisti in giro per l’Europa è stato il poker di reti con cui gli azzurri sono stati umiliati e il terzo titolo consecutivo vinto dall’undici di Del Bosque che fa entrare di diritto la Roja nella storia del calcio.
Vittoria su tutta la linea
Pochi minuti dopo il termine del match a Kiev, sulle testate online si potevano trovare titoli trionfalistici sull’ennesima impresa spagnola in una grande manifestazione, articoli e trafiletti di ogni tipo che confermano quanto in Spagna fossero certi della vittoria finale e consapevoli, ahinoi, della netta superiorità di Fabregas e compagni sull’Azzurra arrivata a pezzi, sfinita e punita senza pietà. El Mundo Deportivo come As sottolineano il terzo titolo di fila nella bacheca iberica scrivendo “Tricampeones”. Marca in modo stringato ma efficace ricalca la gratitudine di un intero paese titolando “Gracias, Gracias, Gracias!”, l’immagine di Casillas che alza al cielo la coppa domina anche la prima del quotidiano El Pais: “La Spagna conquista la triplice corona”. In generale la stampa spagnola è unanime a portare in trionfo i suoi eroi con titoli ad effetto ma veritieri: “La migliore squadra della storia”, “Storico Triplete”, “La Spagna tritura l’Italia con un calcio magnifico”, “Vittoria totale, travolgente. La Spagna ha schiacciato gli azzurri con uno stile di gioco semplicemente inimitabile” – si legge. Poi un riferimento agli azzurri considerati “poca cosa per competere con le Furie Rosse”.
Iniesta osannato
Grande spazio anche ai singoli protagonisti con il “Sovrannaturale Iniesta”, eletto miglior giocatore della serata e per Sport adesso principale candidato al Pallone d’Oro, Xavi, “vero architetto di un’opera d’arte”, in generale pioggia di elogi per questa generazione di fenomeni che regaleranno ancora per molti anni tante soddisfazioni. Marca affonda il coltello nella piaga, ricordando il biscotto mancato e l’infortunio di Thiago Motta che ha lasciato l’Italia in 10 uomini: “Dopo l’uscita di Thiago Motta l’Italia ha finito quasi per chiedere pietà, come quando temeva il famoso biscotto. Questa volta non ne abbiamo avuta. Siamo passati alla cassa e hanno pagato il conto del precedente favore”. Complimenti a gogò sono apparsi anche sulle maggiori testate tedesche, inglesi e francesi, agli azzurri non resta che raccogliere la propria roba e pensare sin da subito al futuro senza dimenticare quanto di buono hanno fatto vedere in questo Europeo.