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AP/LaPresse
Il trasferimento di Zlatan Ibrahimovic a Parigi non poteva non essere accompagnato da una buona dose di polemiche. La cessione, quasi fulminea, dal Milan al Paris Saint Germain è filata liscia come l’olio, senza inghippi, d’altronde la cifra sborsata dal club francese a caccia di grandi obiettivi ha convinto subito l’ad rossonero Galliani a fare a meno dello svedese per la prossima stagione. Poi le immagini e i filmati li conosciamo tutti. Le foto di rito sotto la Tour Eiffel, l’assalto mediatico, l’affetto spudorato dei tifosi e le dichiarazioni di Ibra apparse fuori luogo e tacciato di badare solo ai soldi e fregarsene altamente della maglia che indossa.
Ibra contro le alte cariche francesi
Chissà se l’attaccante di Malmoe riuscirà a fare la differenza in Ligue-1 e portare il Psg a vincere lo scudetto e qualificarsi per la Champions League senza passare per la porta secondaria, i tifosi e l’organigramma societario parigino sperano di sì considerando lo stipendio percepito dall’ex milanista. I 14 milioni di euro per tre stagioni hanno fatto gola ad Ibra, una somma irrinunciabile che rappresenta un ottimo stimolo per dare anima e corpo in campo ma la polemica dei salari astronomici percepiti dai grandi calciatori ha preso piede. A quanto pare anche in terra transalpina digeriscono poco questi contratti altisonanti considerati esagerati e fuori luogo in questo periodo di crisi e ristrettezze. A tal proposito l’ultimo a lamentarsi è Jerome Cahuzac, ministro dell’Economia, che ha puntato il dito contro il club della capitale parlando di “Cifre indecenti in un momento in cui tutti devono compiere dei sacrifici conoscendo le terribili conseguenze della crisi. Possono esserci conseguenze disastrose nel mondo del calcio, molti club, soprattutto nell’Europa meridionale, sono indebitati al di là del ragionevole”.
Bachelot indignata, Holland dice la sua
I numeri sono sotto gli occhi di tutti e non bisogna essere un mago della matematica per fare qualche proporzione. Ibra guadagnerà 90 volte il neo Presidente della Repubblica francese Francois Hollande che nel suo conto in banca vede versarsi 178.920 euro all’anno. L’uno corre dietro ad un pallone e può far gioire migliaia d tifosi, l’altro si sente responsabile di decine di milioni di persone e tiene in mano le sorti di un intero paese. “Sono disgustata e indignata nel vedere certi stipendi quando nei nostri club più piccoli lottano come i cani per sopravvivere” – ha tuonato l’ex ministro dello Sport Roselyne Bachelot e proprio Holland ha si è pronunciato sul caso scoppiato sui quotidiani francesi invocando misura e giudizio: “Si può vincere senza ricorrere necessariamente a ingaggi del genere”. Nulla cambierà e Zlatan oltre che un isolotto sperduto al largo della Svezia potrà acquistare altri lussuosi beni materiali e continuare a baciare la maglia che indossa. E’ il minimo sindacale.