Il presidente del Bologna Sergio Porcedda è nei guai: i mancati pagamenti degli stipendi e dell’Irpef porteranno a penalizzazioni e c’è addirittura il rischio di fallimento del club. Porcedda appare fiducioso: riuscirà a trovare le garanzie necessarie per salvare il club?
Porcedda si difende, denunciando un broker che avrebbe procurato una falsa fidejussione da presentare alla Lega Calcio. Il broker, un uomo di 46 anni con una sentenza passata in giudicato per falsità in scrittura privata, truffa e ricettazione, avrebbe prodotto una falsa fidejussione per oltre 10 milioni di euro.
Porcedda sostiene d’essere stato truffato da mediatori finanziari che, ottenute commissioni per poco meno di 150 mila euro, dovevano garantire fideiussioni per circa 6 milioni, soldi con il quale il presidente felsineo contava di pagare stipendi e contributi dei primi tre mesi della stagione. Partiranno quindi a breve le prime penalizzazioni. “Non voglio dire niente. Voglio fare il bene del Bologna. Gli acquisti e i giocatori li ho fatti, non sono venuto a chiacchierare” ha dichiarato Porcedda.
Dura l’ex presidente Francesca Menarini: “Porcedda non ha tirato fuori un euro nè per il Bologna nè nei nostri confronti. Ci sentiamo truffati come famiglia e come città dal signor Porcedda. Non c’è assolutamente il rischio di fallimento, anche se la situazione è preoccupante. Faremo di tutto, perchè noi, a differenza di altra gente che è meglio se ne torni da dove è venuta, vogliamo veramente il bene di questa città e di questa squadra. Non abbiamo le possibilità economiche per rientrare ma, ripeto, faremo tutto il possibile”.
Anche l’ex tecnido del Bologna Franco Colomba è tornato a parlare: “Io sono nella stessa situazione di tutti gli altri. Potrei dire tante cose, sarebbero troppe. I segnali erano quelli che ci sono stati in quei due mesi, anche se erano segnali di altro tipo”.
Adesso per salvare il Bologna si starebbero profilando due possibilità: la prima è quella che vedrebbe la famiglia Menarini, ancora in possesso del 20 per cento delle azioni societarie, impegnata nel tentativo di formare una cordata che rilevi l’attuale proprietà. La seconda invece sarebbe quella che vedrebbe interessato all’acquisto del club emiliano da parte dell’imprenditore Claudio Sabatini e una seconda cordata. Cosa succederà al Bologna? Lo scopriremo tra poche settimane. Di certo nessuno si aspettava una situazione del genere dopo i proclami di Porcedda di quest’estate.