Una promessa è una promessa ma vedere Marek Hamsik senza la sua notissima cresta è uno shock visivo per tutti gli appassionati di calcio. Lo aveva detto pochi giorni prima del grande appuntamento dell’Olimpico e lo ha fatto, senza fare drammi, evitando lamentele e senza rimangiarsi la parola, da vero eroe dunque. Un eroe è colui che non fa una grinza mentre gli tagliano i capelli? Anche, se stiamo parlando dello slovacco del Napoli che, cosa risaputa, alla sua chioma verticale e ispida ci ha sempre tenuto tantissimo.
Hamsik come Camoranesi
Nel calcio succede spesso; quando si avvicina un evento importante, un match di peso che può valere una stagione, alcuni giocatori sono disposti a scendere a patti, un modo scaramantico per esorcizzare l’ambiente e invocare la Dea Bendata, una sorta di sigillo che funge da contrappasso, se vinco la coppa sacrifico la capigliatura. I capelli sono spesso al centro della scena, lo aveva fatto già German Camoranesi ai tempi del Mondiale tedesco quando a colpi di sforbiciate fece sparire in pochi minuti la sua chioma, lo ha fatto Marekiaro in compagnia dei suoi aguzzini, Cannavaro e Maggio.
Dopo la festa in campo, il taglio negli spogliatoi
Il taglio a zero è avvenuto negli spogliatoi dell’Olimpico dopo la bella e meritata vittoria contro la Juventus che ha consegnato la Coppa Italia a De Laurentiis e Mazzarri e al Napoli di nuovo sulla cresta dell’onda, è proprio il caso di dire, dopo 22 anni di digiuno in fatto di trofei. “Cannavaro e Maggio mi hanno tagliato la cresta. Era una promessa che ho mantenuto. Dopo tantissimi anni abbiamo riportato un trofeo a Napoli, non vedo l’ora di festeggiare in città. Ho un contratto per altri cinque anni. Il progetto c’è e andiamo avanti, anche il prossimo anno saremo in Europa. Questa è una grande soddisfazione per noi, non vediamo l’ora di tornare a Napoli per festeggiare con i nostri tifosi. Io a fine partita ero talmente stanco che non sono neanche riuscito ad esultare, mi son solo sdraiato a terra esausto. Abbiamo fatto la storia, ma forse ancora non me ne rendo conto” – ha commentato lo slovacco ago della bilancia nel match contro la Vecchia Signora quando a 7 minuti dal termine ha archiviato la gara segnando il raddoppio della sicurezza.
Cannavaro e Maggio gli “aguzzini”
Imboccato il tunnel degli spogliatoi, i partenopei hanno proseguito la festa, gettandosi addosso gavettoni d’acqua, ballando e stappando qualche bottiglia di spumante, poi la promessa. Hamsik si è comodamente seduto su un seggiolino e tra le risate generali, Cannavaro e Maggio hanno provveduto alla rasatura completa. Via la cresta, su la Coppa, il Napoli ha un nuovo Hamsik, almeno dal punto di vista estetico perchè la classe in campo non cambia.