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Ne avevamo già parlato, si trattava della novità più attesa nel segmento naked, soprattutto considerando quanto veniva cambiata. La Z750 aveva segnato la vita degli appassionati delle naked nel momento in cui era uscita, dieci anni fa, e adesso si promette di sconvolgere il suo affezionato (per non dire accanito) pubblico con la sua versione dopo la palestra. Pesa 229 KG, la Z800, che sono si in ordine di marcia, con serbatoio pieno e liquidi in regola, ma sono comunque tanti. In Kawasaki hanno detto che ai loro clienti non importa il peso piuma, l’importante è avere una moto “Maschia”. Ci sono riusciti egregiamente!
C’è da dire immediatamente che qualche autogol i Verdi se lo sono fatto. Se tralasciamo la completa assenza dell’elettronica (escludendo l’ABS), manca una cosa che non va giù anche ai clienti, considerando che la piccola Ninja 300 ce l’ha: La frizione antisaltellamento. In una naked di questo tipo, adatta a fare tutto e a farlo a velocità nelle quali vostra moglie vi giurerà di non salire MAI PIU in moto con voi, l’antisaltellamento eviterebbe quei fastidiosi sobbalzi nelle staccate più “malandrine“, che rendono difficile l’inserimento in curva della moto. CERTO, dovete veramente dare fastidio al cambio per ottenere qualcosa di vagamente pericoloso, ma se siete Tom Sykes e vi trovate in vacanza sulla vostra bella Z800 nuova fiammante, potreste avvertire qualche distrazione proveniente dal retrotreno.
Ma la nuova naked media della casa di Akashi guadagna anche tanto. Di identico resta il peso oversize per il segmento e il telaio, che andava già bene. Diventa solo leggermente più rigido, grazie ad aggiunzioni nelle parti giuste, cosa che giustifica almeno in parte l’aumento dei 3 kg rispetto al 750. Viene chiuso invece l’angolo di inclinazione del cannotto di sterzo, di 0,5°, viene allungato il forcellone (che resta brutto e classico) da 560 a 572 mm, che insieme all’avancorsa maggiorata a 103 mm portano ad un aumento dell’interasse di 7 mm, cosa che dona ulteriore stabilità alla moto senza sacrificare l’agilità con la quale si mette su una ruot… ehm “passa da un angolo all’altro” con la sola forza del pensiero. La forcella diventa Kayaba, che sembra essere la preferita al momento dai costruttori giapponesi, e guadagna precarico su entrambe le forcelle e estensione sullo stelo destro, mentre il mono (sempre KYB) viene spostato 20 mm a sinistra e mantiene le regolazioni del ritorno e del precarico.
Il motore è quello che subisce i cambiamenti più profondi. Per aumentare la cubatura da 748 agli 806 attuali è stato aumentato l’alesaggio, che cresce da 68,4 a 71 mm, mantenendo la corsa a 50,9. Il blocco cilindri, completamente ridisegnato, è in alluminio pressofuso, chicca che fa risparmiare 1 kg sulla bilancia. Nuovi anche i pistoni, a loro volta più leggeri del 10%, mentre i corpi farfallati della Keihin da 32 mm vengono sostituiti da delle unita Mikuni da 34. Aumentano cosi i cavalli da 106 a 113, scendendo con il regime di cavallaggio massimo a 10.200 giri, 300 in meno rispetto a quelli necessari per ottenere il picco di potenza sulla Z750. Scende di 300 giri anche il picco di coppia, per stabilizzarsi a 8000 giri offrendo ben 8,5 KGM, cifra non di poco conto se si considera che si parla di un 800. Tralasciando i nuovi condotti di aspirazione e scarico, la corona prende due denti in piu fino ad arrivare a 45, concedendo ancora più spunto in uscita di curva e in ripresa dai giri minimi (e facendo dimenticare l’esistenza del cambio).
Il prezzo resta in linea con il segmento, fermandosi a 9.100 euro CIM, che se volete la nostra per un giocattolo del genere è un “Prezzone”. Si affianca alla versione standard la versione “E”, che non è una “R” diversa bensì una Z800 leggermente meno potente, ossia esattamente di 15 cavalli, che la fa rientrare nella categoria di moto depotenziabili. Costa 800 euro meno della sorella, è meno rifinita e le sospensioni perdono le regolazioni, ma soprattutto non è compatibile con i pezzi della sorella “pompata”, quindi se pensate o voi diciottenni di comprarla e poi aggiornarla, lasciate ogni speranza!