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L’impianto GPL, ai giorni nostri, appare una valida alternativa contro il caro carburante e si configura anche come una scelta ecologica a fronte di un calo di prestazioni, rispetto alla benzina tradizionale, oramai estremamente ridotto.
Bisogna considerare che l’installazione di un impianto GPL sulla propria vettura ha un costo mediamente variabile tra i 1.000 e i 2.000 euro a meno che non si stia acquistando un’automobile già provvista di tale alimentazione.
Con un impianto a GPL si può sperimentare un risparmio che può arrivare anche al 50-60% considerando gli stessi chilometri percorsi. Un altro punto di forza consiste nel fatto che non è soggetto a usura e prevede soltanto la sostituzione del serbatoio dopo 10 anni dal collaudo.
Se si tiene presente che al prezzo speso per l’acquisto e l’installazione dell’impianto vanno detratti se presenti, gli ecoincentivi per la trasformazione a GPL delle autovetture o per l’acquisto di vetture nuove di serie a GPL, si capisce come questa scelta sia particolarmente vantaggiosa.
Anche la manutenzione della vettura stessa è inferiore proprio in virtù del fatto che il GPL brucia senza lasciare i depositi carboniosi nel motore. E’ bene precisare però che i consumi di carburante sono superiori nell’impianto GPL, in quanto il potenziale calorico è inferiore rispetto alla benzina. Ma è anche vero che questo aumento dei consumi viene compensato da costi minori del carburante al distributore.
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Caratteristiche del GPL
L’impianto di alimentazione a GPL, per come è concepito, si può installare su tutti i motori a ciclo otto, in particolare su motori a carburatore, ad iniezione meccanica ed elettronica e su motori ad iniezione elettronica catalizzati.
Numerosi vantaggi anche dal punto di vista dell’inquinamento. Il GPL non genera le polveri sottili PM10 e PM12 che sono spesso causa del blocco del traffico nelle grandi città. Inoltre non contribuisce allo smog fotochimico, in quanto le molecole del propano, non sono reattive in presenza di luce solare. A dirla tutta, il GPL non inquina nemmeno in fase di produzione perché il butano e il propano sono presenti nei giacimenti di petrolio e il GPL in eccesso sarebbe bruciato nei pozzi o nelle raffinerie.
Recentemente è stata promossa una nuova legge che regola la sicurezza nei parcheggi grazie alla quale le auto a gas possono essere parcheggiate anche in garage interrati e nei luoghi dove prima era vietato. Questo è dovuto al fatto che la tecnologia è maturata abbondantemente in termini di sicurezza. Non è un caso se il GPL è stato scelto in varie città per alimentare i mezzi pubblici. Solo per fare un esempio, le bombole sono dotate di una elettrovalvola che si chiude appena il motore si spegne e trattiene il gas dentro al serbatoio e di una valvola che blocca l’erogazione durante il rifornimento quando lo stesso raggiunge l”80%.
L’installazione dell’impianto GPL non richiede molto tempo. Le bombole del serbatoio possono essere installate sia nel vano bagagli, con una capacità più alta, sia al posto della ruota di scorta mediante i cosiddetti serbatoi toroidali, più piccoli ma caratterizzati da un ingombro inferiore.
Le auto a GPL, come detto, consumano mediamente il 15-20% in più rispetto a quelle a benzina. Il costo tuttavia inferiore rispetto alla benzina ne compensa gli svantaggi sul piano dei consumi. Per fare due calcoli approssimativi, coprire 320 km attraverso il GPL, con il prezzo attuale poco sotto gli 0.80 euro/litro, costerà circa 30 euro mentre a benzina servirebbero 57 euro.
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