Parlare di un autore come Robert Jordan non è affatto facile, soprattutto perché stiamo parlando di uno degli autori fantasy più amati di tutti i tempi, e capace, con il ciclo de La ruota del tempo, di creare un affresco complesso e di grande spessore. Presagi di tempesta, uscito postumo, è l’ultimo (per ora) tassello di questo mosaico.
Avvicinarsi a Presagi di tempesta è uno di quei compiti da prendere con le molle, perché questo romanzo fluviale (935 pagine, in perfetta coerenza con il resto della saga) pur attribuito a Robert Jordan, è stato in realtà in gran parte scritto da un altro autore, ovvero Brandon Sanderson, anche lui frequentatore del genere fantasy con la trilogia Mistborn.
Questo perché Robert Jordan ci ha lasciato nel settembre 2007 a causa di una malattia rara che lo ha stroncato nonostante tutti i tentativi di cura. Lo scrittore aveva portato a termine 11 dei previsti 12 (poi diventati 14) volumi del ciclo, ma aveva comunque già preparato una lunga serie di appunti, spezzoni, brani audio e la struttura base dei capitoli mancanti. Da questa corposa base si è mossa Sanderson, scelto dalla moglie di Jordan come unico in grado di portare a termine la missione.
Perché proprio di missione si parla, sia dal punto di vista della scrittura (immaginate cosa voglia dire creare un affresco di oltre dodici volumi dalla media di 1000 pagine a episodio, non perdendo mai di vista la trama ma arricchendola sempre per non risultare noioso), sia dal punto di vista strettamente narrativo, perché i personaggi principali sono sempre gli stessi, ed è con loro che viviamo le vicende intricate delle terre di Randland (nome dato dai fan anglosassoni, visto che Jordan non ne ha mai specificato il nome).
In Presagi di tempesta seguiamo quindi le avventure di Rand al’Thor, il Drago Rinato, determinato a stipulare una pace con gli invasori Seanchan, ma al tempo stesso pronto a leggere i presagi dell’imminente ultima battaglia. Per ottenere la pace, vuole dimostrare la sua buona fede riportando l’ordine nell’Arad Doman, un paese sotto attacco dei Seanchan, ma anche privo di un re.
Al tempo stesso Mat e Perrin, superate varie vicissitudini, stanno cercando di tornare verso l’Andor per riunirsi a Rand prima dell’Ultima Battaglia. Ancora più difficile è il compito di Egwene, catturata e ridotta a novizia nella Torre Bianca. Ma sulla Torre incombe lo spettro di un attacco dei Seanchan: Egwene l’ha sognato e sa che avverrà.
La trama e i nomi, letti così, possono decisamente spiazzare coloro che non hanno familiarità con La ruota del tempo, ma il consiglio, se avete tempo, pazienza e siete appassionati di questo genere letterario, è di farvi conquistare dalla maestria di Jordan, che al pari di Tolkien, Martin e Goodkind, ha saputo creare un mondo coerente ed affascinante. Presagi di tempesta è pubblicato da Fanucci al prezzo di € 25,00, sempre con l’ottima traduzione di Gabriele Giorgi.