[multipage]
Leggere la busta paga può essere un’impresa davvero difficile per i ”comuni mortali”, perché el documento che il datore di lavoro deve consegnare ai propri dipendenti ogni mese ci sono talmente tante voci che c’è il rischio di fare confusione, dal momento che non tutti possono contare sulla preparazione di un commercialista o di altri addetti ai lavori. Sfogliate le pagine di questo articolo e seguite i nostri consigli per capire la busta paga e leggerla in maniera corretta. [/multipage]
[multipage]La busta paga
La busta paga è quel documento obbligatorio che il datore di lavoro deve consegnare al dipendente mensilmente, e su cui sono riportati i compensi del lavoratore, con in dettaglio le voci relative al salario del mese precedente a quello di consegna, le imposte versate e le trattenute fiscali, superminimi, trattamenti accessori, premi, incentivi e altri compensi. [/multipage]
[multipage]Come leggere la busta paga
Partiamo con il leggere le diverse voci della busta paga per comprenderle. In busta paga è indicato il nome della società e del dipendente, il livello e la qualifica in cui il lavoratore è inquadrato, il periodo di riferimento, l’eventuale presenza di assegni per il nucleo familiare, il numero di giorni maturati da poter usare come ferie e la quota accantonata per il TRF (clicca qui per altre info sul TFR). Le voci fisse sono composte dal minimo contrattuale (paga base), indennità di contingenza, EDR, terzo elemento, scatti di anzianità ed eventuali indennità aggiuntive (superminimi, ecc.). Tra le voci variabili in busta paga ci sono le voci relative agli straordinari ed altre indennità, che vediamo nel dettaglio alla scheda seguente. [/multipage]
[multipage]La retribuzione
I contratti collettivi di lavoro (CCNL) stabiliscono le retribuzioni minime relative ad ogni singolo livello di inquadramento (solitamente dal 1° al quadro). La retribuzione, quindi, varia in base al settore economico di appartenenza del lavoratore subordinato e agli accordi di categoria, ma nella composizione della busta paga possono concorrere altri elementi reddituali personali. Alla retribuzione di base possono essere aggiunte le indennità per prestazioni di lavoro straordinario, su turni, per prestazioni di lavoro notturno, per disagiata sede, per trasferta, per lavoro festivo. Inoltre vengono indicati i giorni malattia retribuiti, rimborsi ed eventuali conguagli, oltre che tredicesima, quattordicesima, scatti di anzianità e premi di produzione. [/multipage]
[multipage]Tredicesima e Quattordicesima
In genere durante il mese di dicembre le imprese forniscono al lavoratore la tredicesima, ovvero un altro stipendio pari a quello percepito nello stesso mese. In caso di licenziameto, il lavoratore percepirà tanti dodicesimi quanti sono stati i mesi lavorati. La quattordicesima segue lo stesso metodo ed è erogata a luglio. [/multipage]
[multipage]Premio produzione
Annualmente l’azienda può offrire un incentivo ai lavoratori, il cosiddetto premio di produzione, allo scopo di migliorare servizio e competitività dell’azienda stessa. Dopo lo stop per l’anno 2015, con la Legge di Stabilità 2016 è stata ripristinata la detassazione dei premi produttività, per cui le somme inferiori a 2.000 euro (2.500 euro per le aziende che coinvolgono in modo equo i lavoratori nell’organizzazione del lavoro) saranno soggette ad un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali, e non concorrono alla formazione del reddito complessivo del lavoratore o del suo nucleo familiare ai fini della determinazione della situazione economica equivalente (ISEE).
LEGGI ANCHE COSA FARE O NON FARE QUANDO LASCI UN POSTO DI LAVORO
[/multipage]