Come minare criptovalute oggi: tutti i componenti indispensabili

Spesso, quando si vuole parlare di asset capaci di rivoluzionare il mondo del trading online, si finisce per parlare di criptovalute. La valuta digitale infatti è stata un vero e proprio caso finanziario: uno strumento con caratteristiche più uniche che rare, che non esiste nel mondo fisico e a cui si può accedere soltanto con una specifica chiave di accesso. Per non parlare poi del fatto che le criptovalute presentano un altissimo livello di volatilità e che, soprattutto, il loro valore non deve sottostare ad alcun genere di ente o regolamentazione esterna.

Al contrario, il prezzo della valuta digitale viene deciso esclusivamente dai suoi creatori e, dopodiché, tende ad adattarsi soprattutto alla legge della domanda e dell’offerta. A ciò si aggiunga che anche la compravendita di criptovalute ha un suo iter specifico: questa attività infatti è nota col nome di “mining” e non può essere considerata un semplice acquisto. Infatti, per entrare in possesso di una valuta digitale, è necessario ricorrere alle componenti per minare criptovalute che riguardano sia software che gli hardware.

Come funziona il mining di criptovalute

Il termine “mining” deriva dal verbo inglese “to mine”: spesso in italiano viene tradotto con il verbo “minare”, ma, in effetti, la traduzione più corretta sarebbe con ogni probabilità “estrarre”. Infatti, sotto molti aspetti, l’acquisto di criptovalute è paragonabile più a un’attività di estrazione che a una qualsiasi altra negoziazione finanziaria. Per entrare in questo ordine di idee è necessario ricordare innanzitutto che la valuta digitale non viene stampata o prodotta materialmente da alcun tipo di banca centrale.

Stiamo parlando di un bene che esiste esclusivamente nel mondo telematico e a cui si può accedere soltanto attraverso una serie di procedure tecniche decisamente complesse: una serie di operazioni che sembrano proprio il corrispettivo digitale dell’attività di estrazione/ricerca di oro e/o pietre preziose tipica del passato. Per praticare il mining, estrarre le criptovalute e creare nuovi token serve un insieme di componenti fisiche e digitali: un insieme di algoritmi specifici e di hardware dedicati, imprescindibili per i trader più attratti da questa serie di strumenti finanziari.

Le migliori componenti per minare criptovalute

Volendo passare in esame alcune delle migliori componenti per dedicarsi al mining di criptovalute, è doveroso partire dall’hardware Asrock h110 Pro BTC+: un prodotto capace di supportare ben 13 schede grafiche parallelamente e che consente di venire acceso on board. Questo hardware è ovviamente pensato per esperti del settore, che siano capaci di dedicarsi al mining anche dal divano di casa propria.

Lo stesso discorso vale per la scheda madre ASUS Prime Z390: una componente di facile reperimento, che supporta un numero minore di schede grafiche (in questo caso sono 2), ma che garantisce un accesso più rapido al disco tramite storage M.2 e che consente di controllare ogni singola azione delle ventole: un aspetto molto importante, considerato che, spesso e volentieri, durante l’attività di mining le componenti finiscono per surriscaldarsi. Restando in tema riscaldamento vale dunque la pena citare una ventola di raffreddamento particolarmente performante come la EZDIY-FAB 120mm: uno dei fan più potenti in circolazione, con un ottimo rapporto tra qualità e dimensioni e che consentirà di minare criptovalute per lunghi periodi rinnovando l’aria attorno all’hardware.

Chiudiamo questa breve rassegna dedicata alle componenti per mining indicando un case in cui racchiudere tutti gli hardware di cui sopra: stiamo parlando di Inter-Tech IPC: un chassis di ottima qualità (è realizzato in metallo), che consente di chiudere a chiave i suoi alloggiamenti.