C’è stato un tempo in cui arrivare vergini al matrimonio era un realtà consolidata e imprescindibile, almeno per le donne. Non stiamo parlando soltanto del Medioevo in cui le ragazze arrivavano al matrimonio intorno ai 13 anni, ma anche di periodi ben più recenti. Al mondo peraltro c’è chi ancora crede nel valore della verginità, come dimostra Virgin Diaries.
Virgin Diaries è un reality show che definire innovativo è davvero poco, in un’epoca in cui la televisione mostra ogni giorno l’esatto opposto, attraverso donne pronte a tutto pur di avere un briciolo di notorietà (e gli altri reality show in questo senso sono esempi perfetti, Grande Fratello in testa). Se poi la verginità sia un valore positivo o negativo, questo lo lasciamo decidere a voi.
Si tratta comunque di un argomento che suscita notevole curiosità, quindi si prevede grande successo per il reality show che andrà in onda dal 4 dicembre 2011 su TLC, The Learning Channel, canale via cavo statunitense. Che punta al raddoppio: non solo niente sesso ma anche niente baci.
Protagoniste di Virgin Diaries saranno infatti alcune coppie che si accingono a compiere il grande passo del matrimonio e che giurano (ci sarà da credergli?) non solo di non aver mai consumato il rapporto, ma persino di non essersi mai abbandonati alla passione del bacio. Insomma, qua manca l’abc del rapporto di coppia. In attesa del programma, il promo realizzato per promuoverlo è diventato in pochi giorni una hit assoluta su Internet.
Il motivo del successo del video è molto semplice, ed è l’imbarazzante goffaggine dei due protagonisti, che finalmente possono scambiarsi un bacio dopo che l’officiante ha decretato la fatidica unione. Se non si tratta di ragazzi che non hanno mai dato un bacio, si tratta allora di due attori con notevoli capacità recitative, e come tali andrebbero premiati minimo con un Oscar.
Ovviamente si sono sprecati i commenti ironici e anche gli insulti, rivolti ai protagonisti di questo reality che molti hanno definito da “sfigati”. Noi da parte nostra ci limitiamo a rinnovare l’interesse nei confronti di un format che sarà anche retrograda e tradizionalista, ma almeno si discosta dalle consuete dinamiche propinate dalla televisione.