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Si potrebbe scrivere un libro sull’esperienza di Ivana Mrazova al Festival di Sanremo 2012. Dopo l’addio forzato di Tamara Ecclestone era rimasta solo lei a fare da valletta al buon Gianni Morandi, ma lei prima ha fatto discutere confidando alla stampa il suo odio per la musica italiana e poi si è bloccata per un problema alla cervicale che l’ha spedita in ospedale.
Una maledizione che rischiava di compromettere del tutto la sua presenza sul palco dell’Ariston, e invece stoica e piuttosto rigida la 19enne modella della Repubblica Ceca è arrivata in tutto il suo splendore a illuminare la seconda puntata del festival. Peccato che la sera del rientro fosse proprio quella in cui la sempre discreta Belen Rodriguez ha deciso di mostrare al mondo interno la sua farfalla (quella tatuata in prossimità dell’inguine, per intenderci).
La povera Ivana Mrazova è stata così oscurata dal gossip sulla patata di Belen e dal dubbio amletico mutandina si mutandina no. Non che lei si sia data da fare particolarmente per mettersi in mostra. Rigida e piuttosto fuori luogo, sembrava l’ennesima scommessa fallita del festival. Invece durante la terza puntata si è rifatta con un balletto sensuale che ha fatto molto parlare.
Campo finalmente libero dall’ingombrante presenta di Belen Rodriguez e Elisabetta Canalis (piuttosto anonima peraltro, se si esclude la risibile performance durante il monologo di Adriano Celentano), Ivana ha messo in tavola tutte le sue carte migliori, con un look provocante ma al tempo stesso sofisticato, giusto per rimarcare la differenza di stile con la già citata showgirl argentina.
Il balletto non è stato certo una delle pagine migliori della televisione italiana, anche perché Ivana Mrazova, già di suo piuttosto alta e non proprio sciolta nelle movenze di danza, è risultata bloccata per i noti problemi dei giorni precedenti. Onore al merito comunque per la volontà di mettersi in gioco e onorare gli impegni. Alla fine la musica italiana non le piacerà ma lei sta piacendo eccome al pubblico italiano, con buona pace di Ennio Morricone storpiato in “Morricione”.