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Venerdì 4 febbraio 2011 è una data da segnare sul calendario per tutti coloro che adorano l’attore/musicista Jack Black, perché segna il suo ritorno sugli schermi italiani con I fantastici viaggi di Gulliver, rivisitazione in chiave moderna del celebre racconto di Jonathan Swift. Occasione imperdibile per vedere il nostro idolo in 3D.
Dovremmo essere già grati ai distributori perché ci permettono finalmente di vedere una delle commedie di Jack Black al cinema, visto che, a memoria, gli ultimi tre film Anno Uno, Be Kind Rewind e Tenacious D hanno avuto una presenza in sala pressoché nulla, con poche copie distribuite e poco pubblicizzate. Per I fantastici viaggi di Gulliver, però, le cose sono diverse, merito anche dell’ormai imperante 3D.
In verità negli Stati Uniti, dove è già uscito da un po’ di tempo, il film non ha avuto un grosso riscontro, né di critica (ma questo era da mettere in conto) né di pubblico. Alla fine è arrivata anche una nomination come peggior attore protagonista ai Razzie Awards 2011 proprio per Jack Black. Noi però rifiutiamo di credere a questo giudizio, e vogliamo constatate con i nostri occhi.
La trama, come detto, prende spunto dal racconto di Swift, ma per la verità è davvero solo uno spunto, perché la storia è ambientata ai giorni nostri e parla di altre cose. L’unica cosa che rimane uguale è il target, ovvero il pubblico di riferimento, che è senza dubbio quello degli adolescenti (o anche più piccoli). Gli adulti dovranno fare rilasciare il fanciullino interiore per appassionarsi a queste avventure spericolate.
Lemuel Gulliver (Jack Black) lavora negli uffici di un grande giornale come fattorino della posta. La sua vita senza entusiasmo, senza aspirazione lo condanna a quel posto da undici anni senza possibilità di promozione. In più da tempo sogna di uscire con la caporedattrice della sezione Viaggi, ma non riesce nemmeno a rivolgerle la parola. Il caso però farà sì che gli venga data la possibilità di riscattarsi ai suoi occhi redigendo un reportage dal triangolo delle Bermuda. Purtroppo la sfortuna lo perseguiterà, e durante il viaggio un gorgo lo catapulterà su di un’isola abitata da omini piccoli.
In breve tempo Lemuel diventerà un idolo per le masse di omini, e cercherà di godersi a più non posso il suo inedito status di rock star. Purtroppo però la fama va anche giustificata e mantenuta, e la stima è molto facile da perdere: le bugie che Lemuel racconta sul suo passato (addirittura si vanta di essere il presidente del suo Paese) verranno tutte a galla, mettendolo davanti alle sue debolezze e alla necessità di cambiare.
Il punto di forza del film è senza dubbio la presenza (spesso addirittura ingombrante) di Jack Black, che domina lo schermo come solo lui sa fare, diventando personaggio più che interpretarne uno. Al suo fianco spicca la presenza femminile di Amanda Peet e soprattutto delle splendida Emily Blunt, regina degli omini. Se aggiungiamo un 3D fatto bene e una colonna sonora (c’era da dirlo?) molto bella e molto rock, si capisce perché, pur non essendo un capolavoro, I fantastici viaggi di Gulliver è un film che merita di essere visto.