Andrea Diprè, da signor nessun a fenomeno del momento. Le televisioni private sono ricche di programmi in cui critici d’arte più o meno validi cercano di spiegare a noi comuni mortali la grandezza di opere e artisti sconosciuti. La crosta viene eletta a massima espressione dell’estro, spacciata per opera dal sicuro valore, investimento che solo i folli si farebbero sfuggire. Andrea Diprè però è molto di più di un critico televisivo, dal momento che ha deciso di scendere in campo con un suo progetto politico.
Diciamo la verità, da quando Corrado Guzzanti ha inventato, ormai molti anni fa, il fantastico personaggio del critico d’arte di Teleproboscide, è impossibile osservare all’opera i veri critici televisivi senza trattenere un sorriso. Il comico sembra aver riassunto tutte le caratteristiche tipiche di questi esperti, tutti lì nel loro studio circondati da quadri più o meno orribili, pronti a lanciarsi in lunghe descrizioni ricche di fantasia pur di convincere il pubblico a casa di stare osservando il nuovo Picasso.
Ecco, Andrea Diprè a tratti sembra proprio Guzzanti, ma con una scintilla di verità in più. Memorabile l’intervista al divino Osvaldo Paniccia (che vi mostriamo a fine articolo), diventata in poco tempo un video virale tra i più belli in assoluto. Approfittando della rinnovata fama, Diprè tenta ora la sua discesa in campo, ricordando fin dallo slogan una ben più famosa candidatura, “Meno male che Diprè c’è!”. Per lanciare il suo nuovo progetto politico, ha creato un video che sta circolando sul web come una scheggia impazzita.
Il merito è della verve innata dell’avvocato e critico d’arte, che riesce ad appassionare per 5 minuti senza spiegare neanche un punto del suo programma elettorale. L’unica cosa che si capisce è che la sua è una figura “completamente al di fuori degli schemi, delle logiche e degli interessi” e che la sua volontà è di lottare “a favore del bene e delle cose giuste”. L’invito ad aderire al nuovo soggetto è accorato, per il programma in fondo c’è ancora tempo. E’ proprio il caso di dire meno male che Diprè c’è.