Un vero e proprio blitz, a otto giorni dalla revoca dell’immunità parlamentare, ha portato in manette due degli indagati
A otto giorni dalla revoca dell’immunità parlamentare, sono scattate le manette per Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, finiti nella rete giudiziaria del Qatargate. La polizia federale belga ha realizzato un vero e proprio blitz: tutto è iniziato alle sei di mattina, quando gli investigatori hanno iniziato una lunga serie di perquisizioni. Una volta trovato Tarabella, per prelevarlo e portarlo con loro a Bruxelles mettendolo in stato di fermo, lo hanno trovato sereno e accondiscendente. Il politico ha riferito di aver atteso “da due mesi” quel momento per poter essere “finalmente ascoltato” dopo un fuoco incrociato di accuse che lo ha colpito per settimane sui giornali di tutta Europa.

Diversa la trafila che ha riguardato l’italiano. La polizia belga lo ha prima cercato nella sua casa a Bruxelles, ma senza trovarlo. A quel punto le autorità hanno chiesto l’aiuto della polizia italiana, che lo ha cercato (inutilmente) nella sua residenza a Napoli. Cozzolino era infatti ricoverato in una clinica partenopea per risolvere alcuni problemi di salute. Appena è stato dimesso, gli è stato notificato il provvedimento con tanto di mandato arresto europeo ed è stato condotto nel carcere di Poggioreale. Durissime le accuse: Cozzolino – che è stato a lungo presidente della delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e le commissioni parlamentari miste Ue-Marocco dell’Eurocamera -, avrebbe ricevuto “direttamente” fondi e regali da Abderrahim Atmoun, l’ambasciatore del Marocco in Polonia, in cambio di una politica favore da dettare al Parlamento europeo.
Accuse gravissime

Gli uffici dei due politici sono stati sequestrati. Gli inquirenti ipotizzano un loro coinvolgimento diretto nella trama di corruzione organizzata dall’ex eurodeputato ora pentito Antonio Panzeri, che ha portato in carcere anche l’assistente Francesco Giorgi, e l’ex vicepresidente del Pe, Eva Kaili. Le accuse sono già finite sui verbali a più riprese: il politico belga è accusato di aver contribuito alla corruzione avendo incassato una tariffa tra i 120mila e i 140mila euro. L’italiano, di aver agito per orientare le politiche Ue a favore di Doha e Rabat con contatti “diretti” anche con gli 007 Marocchini. Il giudice istruttore Michael Claise in Belgio, ha ora in mano nuovi elementi, come la possibile partecipazione di Cozzolino, insieme alla europarlamentare del Pd Alessandra Moretti, Tarabella e l’altra socialista Maria Arena, a un “quadriumvirato” impegnato a “colpire con precisione, attenzione ed efficacia” in favore di Doha.
Moretti si è sempre dichiarata estraneo ai fatti, negando qualsiasi tipo di coinvolgimento. Attraverso gli interrogatori di garanzia, nei prossimi. Un destino legato a doppio filo al collaboratore di giustizia Panzeri, che intanto ha fatto segnare un nuovo punto a suo favore: la commercialista di famiglia, Monica Rossana Bellini, arrestata nel milanese il 17 gennaio su mandato d’arresto europeo dei magistrati belgi, è tornata libera con solo il divieto di espatrio.