Elly Schlein è la nuova segretaria del Pd: il passaggio di consegne con Enrico Letta e la costruzione del partito politico.
Giornata importante in casa Partito Democratico con la nuova segretaria Elly Schlein che ha avuto la meglio su Stefano Bonaccini. Entrambi si sono candidati come figura di maggior spicco nella segreteria dei democratici, le votazioni hanno invece premiato la 38enne.

Adesso al Nazareno è il momento del passaggio di consegne, seppur informale, fra Enrico Letta ed Elly Schlein. Nessuna comunicazione ufficiale, così come conferenza stampa programmata in seno al Pd dopo i risultati delle primarie.
Passaggio da Enrico Letta a Elly Schlein
Per il prossimo 12 marzo è in programma l’assemblea dei democratici con la proclamazione ufficiale di Elly Schlein come nuova segretaria del Pd. Mancano ormai pochi seggi da scrutinare, ma Schlein è in vantaggio intorno al 53-54% dei voti, 46-47 per Stefano Bonaccini. Si tratta della prima donna che guida il partito, nonché la più giovane avendo 38 anni.
Alla fine si sono recati alle urne del Pd circa un milione di persone, molte meno rispetto ai 3,5 milioni del 2007 e 1,6 milioni del 2019. Si tratta in ogni caso di un risultato che fonti interne avrebbero ribadito come positivo, specialmente con i presagi non proprio positivi della vigilia.

L’intenzione è quella di costruire una nuova squadra in seno al Nazareno, voltando pagina anche sul fronte dirigenziale, così da offrire un senso diverso e un approccio ex novo sotto tutti i punti di vista.
Sono queste le intenzioni della nuova segretaria del Pd che ha già commentato i risultati nel cuore della notte di lunedì 27 febbraio 2023. Elly Schlein non ha rilasciato alcun commento alla stampa e si è diretta nella sede del Nazareno per il passaggio di consegne con Enrico Letta.
I commenti di Bonaccini e Letta
Non sono mancate le parole di Stefano Bonaccini, uscito perdente nel confronto interno al partito. “La prima cosa che chiedo è mandare un applauso a Elly Schlein, l’ho sentita e le ho fatto i complimenti. In bocca al lupo per la grande responsabilità che assume alla guida del partito. Ha prevalso Elly e io sono a disposizione per dare una mano“, ha voluto precisare il presidente della Regione Emilia Romagna.

Bonaccini ha parlato di guardare al futuro e di voler offrire il proprio contributo per quel che sarà dei democratici. “Io l’ho sempre detto: se avessi vinto avrei chiesto ad Elly di darmi una mano, ha prevalso Elly e senza chiedere nulla per me sono pronto a dare una mano“, ha precisato Bonaccini parlando dopo i risultati ormai praticamente certi sulla vittoria della collega del Pd.
Enrico Letta ha nel frattempo ribadito prima del passaggio di consegne quanto accaduto in queste ore. Soddisfazione per l’ormai ex segretario, non senza però qualche precisazione inevitabile in casi come questi. “Il popolo democratico è vivo, c’è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara […] Riuscirà laddove io non ce l’ho fatta“, ha ribadito il segretario uscente del Pd.
Segreteria, ipotesi nuova squadra
La nuova segreteria del Pd sarebbe pronta a confermare alcuni volti noti della politica dei democratici. Spazio al responsabile organizzazione nazionale del partito Stefano Vaccari, così come a Mattia Santori, personaggio cardine del movimento delle Sardine nato nel 2019.
Schlein dovrebbe proporre ancora una volta Nico Stumpo, fra i pochi eletti di Articolo Uno, senza dimenticare Michela Di Base, capogruppo in consiglio a Roma ai tempi della legislatura di Virginia Raggi e moglie di Dario Franceschini. Altra ipotesi è quella di Giuseppe Provenzano, ministro del Sud nel secondo Governo guidato da Giuseppe Conte, così come Arturo Scotto.
Si ipotizza un ruolo anche per Stefania Bonaldi, ex sindaco di Crema, ipotesi anche Chiara Braga e Chiara Gribaudo. Potrebbe far parte della squadra anche Flavio Alivernini, portavoce di Schlein, così come Marco Furfaro.
Serracchiani passo indietro?
Debora Serracchiani è capogruppo del Pd alla Camera e di recente ha commentato i risultati delle primarie. Non mancano le sorprese sul fronte politico. Possibile un passo indietro
“Se come gesto di ‘benvenuto’ metterei a disposizione il mio mandato? Posso parlare solo per me: è naturale che sia così. Con l’elezione del nuovo segretario troverei normale che venisse rimesso il mandato, lo avrei fatto anche se avesse vinto Bonaccini. Ed è vero che i gruppi parlamentari sono il luogo dove il partito farà l’opposizione più dura e determinata. La Camera è il luogo dove oggi siamo riusciti a farla questa opposizione, penso ai temi della giustizia, delle Ong e della manovra di bilancio. Io continuerò a fare la mia parte“, ha spiegato Serracchiani ai microfoni di Telenord.