“Noi e l’inferno che viviamo nel mar Mediterraneo”

Francesco Creazzo, responsabile della Sos Meditarranee, spiega: “Ecco ciò che succede nelle rotte del Mar Mediterraneo”

Le immagini della strage di Crotone, accompagnate dai numeri dei morti e dalle storie raccontate dai superstiti, non fanno altro che aumentare la rabbia e la disperazione per l’ennesimo dramma vissuto nel Mar Mediterraneo. Una situazione che ha scatenato le (immancabili) polemiche politiche, ma che fa emergere (semmai ce ne fosse bisogno) il dramma che con puntuale regolarità, si consuma in mare. E molto spesso sulle coste italiane. “Le politiche europee sono sbagliate”, ha dichiarato in esclusiva a Qnm.it Francesco Creazzo, responsabile e portavoce di Sos Mediterranee, un’organizzazione umanitaria che si occupa del soccorso delle persone in mare.

Stragi in mare
Ecco ciò che succede sulle imbarcazioni che viaggiano nel Mar Mediterraneo – Qnm.it –

Dove ha sbagliato per lei l’Europa?

“Si è sottovalutato un grande problema. Che è quello dell’assenza dei mezzi di soccorso. Più mezzi di soccorso ci sono – continua Creazzo in esclusiva ai nostri microfoni – in mare e meglio è. L’Europa dovrebbe ripristinarli in tutto il Mediterraneo centrale, visto che ne è totalmente sguarnito, fatto salve le nostre navi. L’Europa dovrebbe ripristinare le missioni di soccorso. Noi lo ripetiamo da anni. A partire dal 2016”.

A chi spetterebbero le operazioni di soccorso?

“La competenza del soccorso in mare è degli Stati e gli Stati se ne devono fare carico, non si può discutere sulla pelle delle persone. Chi è in mare, ed è in pericolo, si deve salvare. Poi si possono, anzi si devono fare tutte le valutazione sui flussi migratori, sulle politiche di asilo, sulla solidarietà europea e sulla ridistribuzione. Parliamo di tutti discorsi legittimi, ma devono essere fatti dopo che si sono salvate vite, perché, salvare vite non sarà mai un atto criminale, non sarà mai un atto politico, ma sempre un atto doveroso”.

Quante volte si è trovato nelle stesse situazioni che abbiamo visto a Crotone?

“I nostri equipaggi si sono trovati più volte a portare aiuto con dei soccorsi in situazioni critiche. Nelle quali purtroppo ci sono state persone che hanno perso la vita. Questa gente viaggia a bordo di imbarcazioni fatiscenti, anzi per quello che abbiamo visto nel Mediterraneo centrale, alcune volte non possiamo neanche parlare di imbarcazioni vere proprie, ma pezzi di legno che galleggiano”.

Le rotte nel mar Mediterraneo

Crotone
I migranti soccorsi a Crotone (Ansa) – Qnm.it

Creazzo fa riferimento spesso al Mediterraneo centrale. Secondo il suo racconto infatti, esistono due rotte ben distinte. Quella che solitamente parte dalla Libia e finisce in Sicilia e quella che invece vede queste imbarcazioni partire dalla Turchia, proseguire in Grecia ed arrivare in Calabria. La prima è il cosiddetto Mediterraneo centrale, nel quale la Sos Mediterranee è chiamata spesso ad intervenire. “Lo facciamo perchè in quelle rotte dovrebbe essere la guardia costiera libica ad intervenire. Ma sappiamo già che questo non accade. In quei porti infatti, ed è questa la più grande responsabilità dell’Europa, non vengono garantiti i diritti più elementari”.