Nessun dubbio sullo stipendio: dall’Unione Europea, la svolta clamorosa

Per la prima l’Europa segna un passo decisivo dal punto di vista dei contratti dei lavoratori. Ora cambierà tutto

Ricordate la vicenda emersa poco prima di Pasqua e diventata di dominio pubblico in Italia, riguardante la protesta di una donna per uno stipendio misero percepito nel corso degli anni? Bene, da adesso in poi le cose cambieranno. Non ci saranno infatti più sorprese negative per tutti i lavoratori, costretti spesso a fare i conti con retribuzioni inaspettate e brutte e improvvise sorprese.

Colloqui
Svolta nei colloqui di lavoro: cambierà tutto – Qnm.it20230410

Nei giorni scorsi una lavoratrice ha vinto una causa contro un’azienda di vigilanza milanese, che per anni le erogava uno stipendio di 650 euro netti al mese. Pagandola in pratica 3,96 euro l’ora. Seguendo l’articolo 36 della Costituzione (il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa), il Giudice ha dato ragione alla donna, che svolgeva la mansione di portineria in un palazzo a Padova, per conto di una società di vigilanza: la Civis di Milano. Alla base della richiesta della donna, oltre alla cifra (ritenuta incostituzionale) c’era anche la poca chiarezza da parte dell’azienda sullo stipendio.

Un problema che si è manifestato spesso: durante e dopo i colloqui di lavoro. Sono innumerevoli infatti le proteste dei lavoratori ai quali non viene specificato, in sede di primo colloquio, lo stipendio che andranno a percepire. Ma da oggi in poi la situazione è destinata a cambiare in modo netto. Una nuova direttiva europea (che è stata già approvata dal Parlamento) infatti, ha cambiato tutto: da adesso in poi le aziende dovranno specificare lo stipendio durante il primo colloquio di lavoro. L’argomento (oltre a non essere più un taboo) non dovrà essere tirato in ballo dagli aspiranti collaboratori.

Colloqui di lavoro
Da adesso cambierà tutto nei colloqui di lavoro – Qnm.it

Nell’articolo cinque della nuova direttiva, si spiega che le aziende saranno obbligate ad  “indicare il livello retributivo iniziale o la relativa fascia (sulla base di criteri oggettivi e neutri sotto il profilo del genere) da corrispondere al futuro lavoratore per una specifica posizione o mansione”. Le informazioni relative allo stipendio, dovranno quindi essere fornite sia nell’offerta di lavoro, o comunque prima del colloquio, “senza che il candidato debba richiederlo”. Una rivoluzione sostanziale, destinata a cambiare in modo netto la situazione. Ora la palla passa al Consiglio Europeo, chiamato a dare il via libero definitivo. Una volta che la nuova direttiva sarà scritta nella Gazzetta Ufficiale, tutti gli Stati membri (anche l’Italia) avranno tre anni di tempo per adeguarsi, mettendo in vigore tutte le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie.