Gli esperti spiegano quanto si riesce a sopravvivere sotto le macerie. Il caso del bimbo turco è emblematico
Dopo giorni di terrore, di morti, catastrofi e brutte notizie, dalla Turchia arriva un vero e proprio miracolo. Una di quelle news in grado di rallegrare un’intera giornata. Una novità per certi versi inaspettata, anche alla luce delle previsioni degli esperti, ma che riaccende la speranza.
Nonostante le dichiarazioni delle autorità e delle forze dell’ordine, ad Antakya, si è realizzato un vero e proprio miracolo. “Sperare di ritrovare qualcuno ancora in vita è praticamente impossibile”, avevano dichiarato i responsabili del soccorso turco. Una dichiarazione figlia soprattutto delle condizioni nelle quali i soccorritori sono stati costretti ad intervenire. Ma il miracolo è avvenuto. Il terremoto che ha devastato parte della Turchia e della Siria, ha provocato morti e distruzione. Sono oltre 20.000 le vittime di una delle tragedia più grandi degli ultimi anni.
Ma tra tante notizie nefaste, ce n’è una che, finalmente riaccende un minimo di speranza. Un bambino di dieci anni è stato infatti ritrovato vivo dopo oltre 90 ore. I soccorritori sono stati protagonisti di un salvataggio miracoloso tra le macerie del devastante terremoto che ha colpito Turchia e Siria. La stampa turca ha svelato alcuni retroscena dell’operazione di salvataggio, partendo dal nome del bambino. Si tratta di Hilal Bilgi, di dieci anni. Il piccolo era sotto le macerie di un appartamento di 7 piani nel distretto di Antakya ad Hatay. L’operazione di salvataggio è durata diverse ore.
Quando i soccorritori hanno capito che il braccio destro di Hilal, era sotto un blocco di cemento, le squadre di soccorso hanno deciso di amputarlo, temendo che il tentativo di rimuovere il blocco potesse mettere in pericolo la vita del piccolo. Dopo l’approvazione dei suoi parenti, il braccio destro di Hilal è stato amputato e il bambino è stato tirato fuori dalle macerie. I suoi genitori e i suoi tre fratelli hanno perso la vita mentre cercavano di scappare durante il terremoto.
Quanto si può rimanere vivi sotto le macerie?
Il salvataggio del piccolo Hilal, pone nuovamente l’opinione pubblica di fronte ad una domanda? Quanto tempo una persona può rimanere in vita sotto le macerie? Per il professor Mario Balzinelli, presidente della Società italiana Sistema 118, è difficile fare pronostici o previsioni: “In letteratura – ha dichiarato – ci sono casi in cui si sono superate anche le 80 ore, ma tutto è correlato alle condizioni specifiche, agli spazi d’aria e all’assenza di lesioni che compromettono l’omeostasi e la vitalità dei sistemi dell’organismo. Non si può però dare un parametro predittivo scorporato dal contesto. Ciò significa che le ore non sono un criterio assoluto per dire “ormai non tireremo fuori più nessuno”. Sono invece il micro e macro-ambiente che si vengono a creare e le interazioni con l’organismo che fanno la differenza”.
