Millie Brown, l’artista che vomita sulla tela [VIDEO & FOTO]

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Quali sono i confini dell’arte? Una domanda che sorge spontanea ammirando le opere di Millie Brown, che rappresenta alla perfezione lo spirito dissacrante dell’arte contemporanea. Sono lontani i tempi in cui mettere delle feci in una scatoletta provocava scandalo. Oggi i confini del moralmente lecito sono stati infranti da artisti che dipingono con il pene (il celeberrimo Pricasso) e da altri che vomitano colore sulla tela… letteralmente. E qui entra in gioco Millie Brown, la cui filosofia è che l’arte viene da dentro e quindi può essere vomitata. Di certo le performance della londinese, conosciuta come ‘Vomit Painter‘, non sono adatte ai più deboli di stomaco.

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Secondo voi una donna con uno spirito così dissacrante poteva mai non attirare l’attenzione di Lady Gaga? Ovvio che no, e infatti molti hanno conosciuto Millie Brown proprio grazie alla Germanotta, che ha voluto girare con lei un video (che vi mostriamo in coda all’articolo) da mostrare durante i concerti del Monsters Ball Tour nel 2011. La passione della Brown per questa tecnica, però, è nata già nel 2005, quando era parte del collettivo artistico !WOWOW!, da lei co-fondato quando aveva solo 17 anni. Sono bastati pochi mesi di sperimentazioni sulle tecniche e i materiali per fare di Millie Brown un personaggio noto e anche molto apprezzato dalla critica, sempre alla ricerca di presunti geni creativi.

Se la questione vomito vi spinge a considerare questa ragazza una squilibrata, infatti, non così la pensano curatori di mostre e sponsor vari, che hanno azzardato anche un paragone molto scomodo (e decisamente fuori luogo) con Jackson Pollock. L’arte della Brown si muove a metà tra pittura e performance dal vivo: accompagnata da una musica eterea, l’artista ingurgita calici di latte misto a colore alimentare, per poi rigettare il tutto sulla tela bianca, in modo da creare combinazioni sempre nuove di forme e sfumature. Per evitare sgradevoli presenze di cibo solido, la Brown si astiene dal mangiare nei due/tre giorni precedenti la performance. Un modo di creare il vomito perfetto.

Contro di lei si è alzata la voce dei medici, che considerano il vomito auto-indotto una scelta molto pericolosa per la salute, soprattutto nel lungo periodo. Lei si difende affermando che la sua dieta vegana la mette al riparo da ogni rischio, non si capisce bene in base a quale criterio scientifico. Fatto sta che le sue collezioni di arcobaleni di vomito vengono oggi esposte nelle più importanti gallerie d’arte del mondo e vendute per migliaia di dollari. In fondo chi non vorrebbe del vomito attaccato alle proprie pareti di casa!